«Con il taglio delle accise ci sarà dal 1° gennaio un minor costo per i consumatori pari a 6 milioni di euro l’anno». Michele
Cason, presidente di Assobirra, spiega con queste parole i vantaggi economici in arrivo per gli appassionati della birra grazie
alla misura prevista dalla manovra in discussione alla Camera. Un provvedimento che potrebbe dare nuovo slancio a un settore
che negli ultimi anni ha avuto un incremento costante: nel terzo trimestre 2018 la birra immessa al consumo è cresciuta del
4% annuo, con un fatturato per le aziende che in media ha segnato un +5%.
Sconto su accisa e per i microbirrifici
Un emendamento alla manovra approvato dalla commissione Bilancio della Camera prevede un taglio di un centesimo dell’accisa
sulla birra: l'accisa sarà non a 3 euro ma a 2,99 ad ettolitro. Con lo stesso emendamento si taglia anche del 40% l’accisa
per i micro-birrifici che hanno una produzione fino a 10mila ettolitri, come i birrifici artigianali. Ora il testo dovrà passare
per il Senato e se verrà approvato definitivamente dal parlamento entrerà in vigore dal 1° gennaio.
GUARDA IL VIDEO - Il governo prende tempo sulla manovra per evitare la procedura d'infrazione
Il comparto della birra in Italia
Assobirra rappresenta il cuore della filiera italiana della birra e riunisce dal 1907 le principali aziende che producono
e commercializzano birra e malto in Italia. Le realtà associate - 40 birrifici di grandi, medie e piccole dimensioni insieme
a 2 malterie - coprono più del 90% della produzione di birra nazionale e rappresentano il 71% di birra immessa al consumo
nel Paese, dando lavoro direttamente e con l'indotto a circa 140.000 persone. «In Italia il consumo pro capite di birra è
ancora basso rispetto ad altri paesi. Ci sono ancora margini per crescere – spiega Cason – per questo il taglio delle accise
è un segnale politico importante».
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