Al Consiglio europeo in programma giovedì e venerdì prossimi a Bruxelles «non andrò con il libro dei sogni ma con lo spettro completo del progetto riformatore del governo: mi confronterò sui numeri consapevole che la manovra risponde a esigenze del Paese ma entro i vincoli europei». È quanto promette il premier, Giuseppe Conte, parlando in Aula alla Camera nel corso di un’informativa sui prossimi appuntamenti in sede europea. «Sto continuando a lavorare in queste ore affinché siano puntualmente quantificati con apposite relazioni tecniche i costi delle misure a maggior impatto sociale, che maggiormente destano preoccupazioni nei nostri partner», ha aggiunto, spiegando che all'incontro sui conti italiani che avrà domani con il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker, porterà anche «un programma dettagliato di investimenti».
Nel pomeriggio Conte ha svolto le comunicazioni anche al Senato, ribadendo la sua linea in vista del Consiglio Ue del 13 e 14 dicembre, dove «confida» di convincere Bruxelles sulla validità della manovra. Quindi l’Aula di Palazzo Madama ha approvato la risoluzione della maggioranza sulle comunicazioni del premier. I voti favorevoli sono stati 151, i contrari 101.
Tria, possibile evitare procedura Ue,spetta a politica
Dopo essere stato al fianco del premier durante le comunicazioni in Aula a Montecitorio, il ministro dell’Economia Giovanni
Tria ha invece parlato al Welfare Italia Forum 2018, in corso nella Capitale, prospettando la possibilità di evitare l’avvio
di una procedura di infrazione da parte della Commissione Ue. Però, ha spiegato, «si tratta di prendere decisioni politiche
rispetto a varie alternative»: «Il lavoro che stiamo facendo è semplicemente di vedere... tolgo il semplicemente, di diminuire
le divergenze con la Commissione Ue sul bilancio per evitare la procedura di infrazione». Reddito di cittadinanza e e superamento
della legge Fornero restano «ma le misure tecnicamente richiederanno qualche mese per essere realizzate», ha poi aggiunto,
precisando che «la manovra non verrà rivoluzionata».
Interessi sul debito, tentativo di recupero dei mld spesi
Le modifiche allo studio, ha spiegato il ministro nel corso di un incontro sul welfare promosso dal gruppo Unipol, sono finalizzate
in particolare a «recuperare i miliardi di interessi che stiamo perdendo e che possiamo riportare a casa e farci altre cose
invece che spenderli in interessi aggiuntivi». Tra le altre misure aggiuntive in cantiere Tria ha citato le dismissioni immobiliari,
«quelle che contano per il deficit», mentre le altre dismissioni, non immobiliari, «sono anche loro importanti ma hanno un
ruolo sul debito, e questo è quello che interessa di più i mercati, le prospettive del debito».
Rivendicato il «diritto di effettuare una manovra di carattere espansivo»
Nel suo intervento alla Camera dei deputati (nel pomeriggio la replica al Senato) Conte è tornato più volte sulla legge di
Bilancio 2019, al centro del duto contenzioso con l’Europa sulle cifre del disavanzo. «Accanto alle misure a sostegno di lavoratori
e imprese», ha ribadito il presidente del Consiglio, la manovra contiene le «risposte urgenti ai bisogni dei cittadini» con
misure «di equità sociale necessarie e sostenibili. E se siamo costretti a uno scostamento del deficit non è a cuor leggero
ma per realizzare gli obiettivi» chiesti dai cittadini con «prepotente urgenza».
Il monito alla Ue: «miope» logorare l’azione riformatrice del Governo
Il Governo, da parte sua, sta «facendo di tutto per andare incontro alle perplessità della commissione Ue e dilatarle, rivendicando
il diritto di effettuare una manovra di carattere espansivo». Nelle parole del premier trova spazio anche un esplicito monito
all’Europa: «Logorare l'azione riformatrice del governo sarebbe una strategia miope, un tentativo di reprimere istanze che
resterebbero comunque vive nella nostra società e che potrebbero ripresentarsi in prossimo futuro in forme che difficilmente
potremmo prevedere».
«Superare il rigorismo miope che non combatte l’instabilità»
A Bruxelles, dunque, la riunione dei Paesi membri «dovrà tenere in considerazione l'orizzonte politico di un'Europa in rapida
evoluzione, dove è sempre più chiara esigenza dei cittadini di poter contrare su istituzioni sempre più attente all'equità.
Per questo puntiamo a una Europa più equa e più sicura», ha spiegato Conte. La linea suggerita dall’Italia al Consiglio responsabile
del coordinamento delle politiche degli Stati Ue sarà di «superare un rigorismo miope che pretende di combattere un'instabilità
con misure che finiscono per favorirla. L'Europa deve perseguire un rapporto equilibrato tra riduzione e condivisione del
rischio».
Unione bancaria, «mercati non condizionino Ue
«Quanto al completamento dell'unione bancaria» la posizione italiana è che ci sia una «riduzione del rischio finalmente accompagnata
dalla mutualizzazione dello stesso. Comprendiamo, se ritenuto ineludibile, un differente timing» per i due meccanismi, ha
sottolineato il premier nel suo intervento, ma «un nuovo rinvio delle decisioni sullo schema assicurativo sui depositi è
un segnale di un'Europa che si fa condizionare dai mercati piuttosto di tentare di indirizzarli».
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