I numeri della manovra cambiano. Sarà l’effetto della trattativa con Bruxelles o le nuove stime dei tecnici, fatto sta che dopo «quota 100» che ha perso per strada 2 miliardi rispetto alle previsioni iniziali anche il reddito di cittadinanza ne costerà 2 in meno rispetto ai 9 miliardi originari. A spiegarlo fonti di Palazzo Chigi che fanno sapere che il reddito nel 2019 costerà 6,1 miliardi perchè il costo si spalma su 9 mesi invece che 12 e perché si stima che a farne domanda sarà il 90% della platea potenziale. A questi 6,1 miliardi va aggiunto il miliardo diretto alla riforma dei centri per l'impiego. Il totale dunque è 7,1 miliardi (e non più 9).
Nelle previsioni iniziali si era stimato che, nell’arco di 12 mesi per ognuno dei prossimi tre anni, i costi del reddito sarebbero stati di 9 miliardi. Le modifiche attuali sono dovute a due ragioni, spiegano da Palazzo Chigi. La prima è una valutazione tecnico-statistica. Storicamente, le misure di sostegno sociale non sono richieste da tutti coloro che fanno parte della platea degli aventi diritto: sulla base dell'esperienza recente, la percentuale di chi fa richiesta non è stata superiore all’80%. Ad esempio, le domande per il Rei (Reddito di inclusione) sono state presentate da circa il 50% di chi ne aveva diritto. Rispetto alla stima iniziale dei costi presentata a settembre, che si basava sull’ipotesi che tutti gli aventi diritto al reddito di cittadinanza ne facciano richiesta, le nuove relazioni tecniche sono comunque molto prudenti perché si basano sull’ipotesi che sia il 90% di chi ha diritto a fare richiesta.
Il secondo motivo per cui le stime di costi cambiano è che nel 2019 non serviranno più 9 miliardi, perché la misura partirà a fine marzo e dovrà essere finanziata solo per nove mesi. Quindi - spiegano da Palazzo Chigi -, se si dividono i 9 miliardi per 12 mesi e si moltiplicano per il costo mensile per 9 mesi, si ottengono 6.75 miliardi all'anno. In base all'aggiustamento tecnico-statistico, il 90% di 6.75 miliardi fa 6.1 miliardi. Sommando a questa cifra 1 miliardo necessario per i centri per l’impiego si ottengono 7,1 miliardi, il costo definitivo del Reddito di Cittadinanza per il 2019, sottolineano le stesse fonti. Negli anni successivi 2020 e 2021 non sarà più necessario 1 miliardo all'anno per i centri per l'impiego, ma soltanto 300 milioni per pagare gli stipendi ai nuovi assunti. Nel 2020 e 2021 la misura costerà quindi circa 8,1 miliardi.
Anche per l’altra misura simbolo, «quota 100», il Governo ha già rivisto il costo che è sceso da 6,7 miliardi a 4,7 miliardi. In particolare si stima una percentuale di richieste di ritiro con “quota 100” - che sarà in vigore per tre anni fino all'introduzione della possibilità di uscita anticipata dopo 41 anni di lavoro -non superiore all'85%, con il risultato appunto di una spesa maggiore per non più di 4,7 miliardi il primo anno, che salgono a 8 nel 2020 e 7 miliardi nel 2021. Tutti questi numeri dovrebbero essere messi in fila nella relazione tecnica che accompagnerà il decreto legge atteso dopo l'approvazione della legge di Bilancio,
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