«Dovremo lavorare fra Natale e Capodanno: non mi spaventa. Stiamo facendo il possibile e l’impossibile perché entro la fine dell’anno - come da tempi previsti - ci sia finalmente una manovra economica». Sono le parole del vicepremier Matteo Salvini ad annunciare di fatto il via libera della manovra sotto le feste di Natale. Proprio a ridosso del 31 dicembre, data limite oltre la quale scatta l’esercizio provvisorio. Nella seconda repubblica la manovra è stata approvata sempre prima di Natale, tranne che nel 2004.
Il caso della manovra 2005
Nel 2004, con ministro dell’Economia e finanze Domenico Siniscalco (Governo Berlusconi-II), la manovra è stata approvata definitivamente il 29 dicembre. Fu un iter parlamentare molto travagliato. Il primo testo
del governo arrivò alla Camera il 30 settembre. Il disegno di legge fu poi stralciato per dare vita a un “testo bis” licenziato
da Montecitorio il 17 novembre. Dove, caso anomalo, fu di nuovo modificato dopo l’ok del Senato (16 dicembre), per ricevere il secondo via libera il 28 dicembre. L’ok definitivo è arrivato il giorno successivo da Palazzo
Madama.
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Con Renzi ok anticipato a inizio dicembre (causa referendum)
L’ultima manovra approvata da Paolo Gentiloni, alla fine della scorsa legislatura, ha avuto l’ok definitivo il 23 dicembre 2016. L’anno precedente, con Matteo Renzi premier, l’iter è stato addirittura accorciato: il testo era stato presentato alla Camera il 29 ottobre, approvato da Montecitorio
il 28 novembre per poi giungere blindato al Senato. L’obiettivo era evitare che l’esito del referendum costituzionale del 4 dicembre potesse mettere a rischio l’apporvazione della manovra. Palazzo Madama ha poi dato il via libera definitivo (senza modifiche)
il 7 dicembre.
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