AMSTERDAM, DAI NOSTRI INVIATI - Avete già prenotato il viaggio di Natale? Se lo avete fatto con Booking.com sappiate che i vostri soldi – dopo un tour in giro per il mondo – finiscono nel Delaware e fanno ricco anche il portafoglio del presidente e Chief executive officer (Ceo) della holding Glenn D. Fogel. Per lui è sempre Natale. Nel 2017 ha guadagnato 27,7 milioni di dollari di stipendio, che restano pur sempre briciole rispetto ai 12,6 miliardi di dollari guadagnati da Booking nello stesso anno.
Booking è leader di mercato tra le agenzie di viaggio online in Europa e tra gli altri è proprietario di Kayak, Priceline e Rentalcars.com.
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Le quote di mercato
Secondo il rapporto European Hotel distribution study di maggio 2018 e riferito al 2017, Booking.com è il sito più influente, con una quota in Europa del 66,4% del mercato. Ormai gran parte delle prenotazioni viaggia
online: Booking, Expedia e in piccola parte Hrs si spartiscono il 92% degli affari. L'Italia, rispetto ad altri Paesi europei
è indietro: solo un viaggio su cinque viene prenotato online mentre in Olanda, ad esempio, la quota sfiora il 45%.
Non è un caso che Booking sia nata proprio ad Amsterdam nel 1996 come piccola start up. Oggi è una delle aziende di e-commerce
più grandi del mondo con oltre 17mila dipendenti in 198 uffici distribuiti tra 70 Paesi di tutto il mondo.
Che i natali di Booking siano ad Amsterdam è facile capirlo. Basta girare tra i canali per scoprire molte insegne che indicano
le tante sedi presenti in città, a partire dal quartiere generale di Herengracht, un bellissimo edificio moderno che si staglia
sul cosiddetto “ Canale dei signori”. Dagli olandesi è chiamato così perché tra il 16esimo e il 17esimo secolo ospitava banche
e consolati oltre ai più ricchi commercianti dell'epoca e le compagnie che controllavano le rotte commerciali con i Paesi
asiatici. Del resto qui, al n.502, anche il sindaco è di casa, oltre a moltissime società, tra le quali quella che gestisce
i diritti dei Rolling Stone e degli U2.
Il viaggio dei nostri soldi
Il n.597 di Herengracht, sede di Booking, è in realtà solo la seconda tappa del tortuoso viaggio dei nostri soldi quando ci
affidiamo ad un clic per girare il mondo.
La prima tappa è la prenotazione di un viaggio – ad esempio – in Italia. Chi acquista il soggiorno (magari con volo aero,
auto a noleggio etc) non paga alcuna quota a Booking, dal momento che è l'albergatore che riversa una percentuale intorno
al 15% di quanto è stato pagato. E' facile intuire che anche chi prenota contribuisce indirettamente alla quota.
I soldi dall'albergatore romano finiscono alla società italiana che ha sede a Milano, che trasferisce i dividendi ad Amsterdam,
dove ha sede la società che controlla la filiale italiana.
Il viaggio finisce qui? Certo che no. Da Amsterdam i soldi raggiungono Londra dove, dopo diversi passaggi infragruppo, spiccano
il volo oltreoceano verso il Delaware, paradiso fiscale degli Stati Uniti, dove ha sede la capogruppo Booking holdings inc.,
quotata al Nasdaq di New York, il che rende trasparente e tracciabile il profilo societario e finanziario di tutto il gruppo.
Il colosso mondiale delle vacanze
Booking holdings inc. è un colosso del settore che spazia dai bed & breakfast agli igloo con oltre 29 milioni di possibili
alloggi con 145mila destinazioni in 228 Paesi e regioni in tutto il mondo. Nel 2017 sono stati acquistati attraverso Booking
viaggi per un valore di oltre 81 miliardi dollari (solo nel 2012 questo valore si fermava a 28 miliardi) e sono stati prenotati
673 milioni di pernottamenti in albergo.
Lo scorso anno l'utile netto è stato di 2,3 miliardi che hanno fatto ricco, oltre al Ceo, anche Gillian Tans, presidente e
Ceo di Booking.com, che ha guadagnato 13,6 milioni di dollari.
Gli affari in Italia
Questo fiume di denaro, diventato sempre più ricco negli anni, ha mille rivoli. Anche in Italia. Il dominio “Booking.it”è
stato acquistato nel 2012 da Booking.com – attraverso l'acquisizione della società Frezza.net proprietaria del dominio – al
prezzo di circa 10 milioni di euro. «L'accordo per l'utilizzo del dominio – specifica al Sole-24 Ore l'ufficio relazioni pubbliche
di Booking.com Italia – prevede che si riconosca a Frezza.net un corrispettivo annuale».
Nel 2012 l'abruzzese Antonio Frezza, che con la sua società di Giulianova (Teramo) Frezza network srl detiene molti domini
nei più svariati campi commerciali, ha venduto il sito “booking.it”. Già in precedenza collaborava sia con Booking che con
Expedia, altro colosso mondiale del settore delle agenzie di viaggio online.
Anche la filiale italiana segue il trend di ascesa del resto del mondo. Nel 2017 ha fatturato oltre 36,7 milioni di euro chiudendo
il bilancio con un utile di 11,6 milioni dopo aver pagato imposte per circa 4,8 milioni. L'anno precedente si è chiuso con
ricavi per 33,8 milioni e un utile di 9,4 milioni. Con questi conti il Natale dura 365 giorni all’anno.
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