Sono poco più di 24mila le pensioni elevate, cosiddette d'oro, con quote dell'assegno calcolate con il metodo retributivo, su cui nei prossimi cinque anni scatterà
il contributo di solidarietà, a partire da quelle d'importo superiore ai 100mila euro lordi annui. A stimarle (24.287 per
la precisione) è la relazione tecnica allegata all'emendamento del Governo alla manovra, che è stato presentato il 19 dicembre
al Senato in Commissione Bilancio.
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Poco più di 76 milioni di risparmi nel 2019
Confermate le fasce di prelievo: 15% sopra i 100mila euro lordi annui (circa 5mila euro mensili al lordo); 25% sopra i 130mila
euro; 30% dai 200mila euro; 35% dai 350mila euro; 40% oltre i 500mila euro. Il risparmio atteso, al netto degli effetti fiscali,
è di 76,1 milioni nel 2019, 79,6 milioni nel 2020, 83,3 milioni nel 2021, 86,7 milioni nel 2022 e 89,9 milioni nel 2023.
Stretta sulle rivalutazioni
Nella versione finale dell'emendamento del Governo alla manovra si rafforza il taglio dell'indicizzazione sulle pensioni.
La rivalutazione completa viene assicurata solo per i trattamenti fini a 1.521 euro (tre volte il minimo). Previste sei fasce
di tagli: l'adeguamento all'inflazione sara' del 97% per gli assegni tra 1.522 e 2.029 euro, del 77% fino a 2.537 euro, del
52% fino a 3042 euro, del 47% fino a 4059 euro, del 45% fino a 4566 euro (nove volte il minimo) e del 40% o per quelli d'importo
superiore.
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