La scelta del vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini di pubblicare sul suo profilo twitter alle ore dieci e mezza della mattina di Santo Stefano una foto mentre mangia con gusto una fetta di pane e Nutella, ma soprattutto di farlo a poche ore dal terremoto in Sicilia e dall’agguato a Pesaro contro il fratello del pentito di 'ndrangheta e collaboratore di giustizia Biagio Girolamo Bruzzese, non solo incappa nella levata di scudi dell’opposizione, con il candidato alla segreteria del Pd Nicola Zingaretti che non esita a catalogare il post del leader leghista come selfie demenziale. Ma le critiche piovono anche dai follower. Da «Un fratello di un collaboratore di giustizia è stato giustiziato dalla 'ndrangheta e Catania è in ginocchio a causa del terremoto. Ha ancora voglia di festeggiare Ministro?», a «Ministro, che fa concorrenza a Chiara Ferragni? Le segnalo che a Catania c’è stato il terremoto e il fratello di un pentito sotto protezione è stato ucciso... se le avanza tempo», le staffilate non si fanno attendere.
Ma quel «mio Santo Stefano comincia con pane e Nutella, il vostro???» è solo l’ultima di una serie di foto pubblicate da Salvini sui social che hanno destato polemiche e perplessità.
Il tweet sui tortellini che fa infuriare gli emiliani
Sabato 22 dicembre. «Oggi a pranzo mi tratto bene: tortellini freschi emiliani e ragù con la salsiccia, con un boccale di
birra. Sperando che qualche giornalista o qualche professorone di sinistra non si offendano», scrive il vicepremier su twitter,
a corredo di una foto che ritrae una scodella di tortellini al sugo. In pochi minuti piovono le critiche dei difensori del
tortellino. Questo piatto, attaccano, va servito nel brodo del bollito. Punto. Qualsiasi soluzione alternativa è da respingere
in toto. Insomma, l’accostamento del tortellino al ragù di salciccia è semplicemente blasfemo.
Il procuratore Spataro: la ricerca degli arrestati è ancora in corso
Martedì 4 dicembre. In un tweet mattutino Salvini diffonde la notizia dell’arresto «di 15 mafiosi nigeriani» a Torino. A stretto giro Armando Spataro, procuratore capo nel capoluogo piemontese, esce con un comunicato stampa in cui sottolinea
che la ricerca degli indagati da arrestare «è ancora in corso». Chiarisce che «la polizia giudiziaria non ha fermato “15 mafiosi
nigeriani”, ma sta eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare emessa, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia
di questo Ufficio, dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Torino. Il provvedimento restrittivo - aggiunge
il magistrato - non prevede per tutti gli indagati la contestazione della violazione dell’art. 416 bis (associazione di stampo
mafioso - ndr). Coloro nei cui confronti il provvedimento è stato eseguito non sono 15 e le ricerche di coloro che non sono
stati arrestati è ancora in corso». Spataro conclude invitando il ministro a evitare in futuro «comunicazioni simili».
La replica del ministro: «Gli auguro un futuro serenissimo da pensionato»
Lui, il ministro, non arretra e attacca: «È inaccettabile dire che il ministro dell’Interno possa danneggiare indagini e compromettere
arresti - attacca -. Qualcuno farebbe meglio a pensare prima di aprire bocca. Se il procuratore capo a Torino è stanco, si
ritiri dal lavoro: a Spataro auguro un futuro serenissimo da pensionato».
L’uscita sugli Hezbollah e il gelo con la Difesa
Mercoledì 12 dicembre. Sbarcato da poche ore a Tel Aviv, il responsabile del Viminale annuncia via Twitter che avrebbe visitato
i tunnel scavati da Hezbollah, “il Partito di Dio” sciita libanese, per raggiungere Israele. Nel tweet definisce senza mezzi termini i componenti del movimento «terroristi». Passano pochi minuti, e fonti della Difesa, il ministero guidato dala pentastellata Elisabetta Trenta, fanno filtrare «preoccupazione
e imbarazzo» per le parole del leader della Lega. Il rischio, sottolineano, è che queste dichiarazioni «mettano in evidente
difficoltà i nostri uomini impegnati proprio a Sud nella missione Unifil,lungo la blue line».
In aereo sfoglia un documento riservato del Viminale
A giugno, a pochi giorni dalla nascita del nuovo governo e dal giuramento nella veste di ministro dell’Interno, Salvini pubblica
sui social una foto mentre in aereo sta raggiungendo il centro di accoglienza di Pozzallo. Il ministro legge un documento
del Viminale classificato come “riservato”. Ma zoomando l’immagine, alcune righe diventano leggibili, così come il nome del
capo della Polizia, Franco Gabrielli. Scherzi della tecnologia.
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