Alla fine per rispettare la tabella di marcia per il varo della manovra «in zona Cesarini», per dirla con le parole utilizzate dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte nella conferenza stampa di fine anno, e quindi scongiurare lo spettro dell’esercizio provvisorio, la V Commissione Bilancio della Camera ha licenziato nella notte il disegno di legge Bilancio, in seconda lettura a Montecitorio, senza modifiche rispetto al testo tornato dal Senato, votando mandato al relatore. Un copione analogo, se non nella forma almeno nella sostanza, è andato in scena nel passaggio parlamentare precedente (Senato, prima lettura). In entrambi i casi non c’è stato un voto sui contenuti. Da un esame dei resoconti parlamentari delle sedute, negli ultimi due passaggi - al Senato prima e alla Camera poi - viene fuori che il testo è rimasto all’esame delle due Commissioni per un totale di 45 ore circa. La manovra si compone di 1.143 commi.
Al Senato Pd, Misto e Autonomia abbandonano la Commissione
Il 22 dicembre, un sabato, arriva il via libera della Commissione bilancio di Palazzo Madama al Ddl di bilancio. Il testo,
una volta verificata la presenza del numero legale, viene votato solo dalla maggioranza in quanto parte delle forze di opposizione
(Pd, Misto e Autonomie) abbandona la Commissione. Il provvedimento arriva in aula, dove il Governo pone la fiducia sul maxiemendamento
(la settima fiducia da inizio legislatura, di cui tre nei passaggi parlamentari della manovra: Camera, Senato e poi ancora
Camera) che di fatto modifica in gran parte il Ddl, così come licenziato in prima lettura dalla Camera. La prassi della maggioranza
e del Governo, accusano le opposizioni, svilisce il ruolo del parlamento.
In Commissione al Senato l’esame è durato oltre 28 ore
Ma quanto tempo il provvedimento è stato all’esame dei componenti della Commissione bilancio di palazzo Madama, prima di passare
all’esame dell’Aula? Il Ddl è stato assegnato alla quinta Commissione permanente (Bilancio), in sede referente, il 10 dicembre.
Considerato che il semaforo verde è scattato il 22, le sedute sono state una ventina. L’esame è durato nel complesso oltre
28 ore.
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Nemmeno 17 ore per il passaggio alla Camera
Se dal Senato l’analisi si sposta alla Camera, dalla quale la manovra attende il via libera definitivo, viene fuori che l’esame in Commissione bilancio è iniziato e si è concluso nell’arco di nemmeno 17 ore: dalle dieci e mezza
della mattina di giovedì 27 dicembre alle 3:11 della mattina del 28, quando la commissione ha approvato, con i voti della
maggioranza M5s-Lega, il mandato al relatore sulla manovra. L’opposizione in commissione ha protestato perché il testo è stato
inviato in Aula «senza discutere né votare» i circa 350 emendamenti che erano stati presentati alla legge di bilancio. Va
inoltre considerato che in questo arco di tempo sono stati auditi dalla Commissione l’Ufficio parlamentare di bilancio, e
in serata il ministro dell’Economia Giovanni Tria.
La levata di scudi del Pd
Il gruppo Dem al Senato ha depositato questa mattina presso la cancelleria della Corte costituzionale un ricorso per conflitto
di attribuzione tra poteri dello Stato, ravvisato «in una legge di bilancio approvata fuori dall’ordinario percorso parlamentare,
senza che commissioni e Aula abbiano potuto toccare il testo». «Siamo in presenza di una manovra economica che nasce in Senato
il 22 dicembre e, senza che nessuno dei due rami del Parlamento abbia avuto modo di discuterla e modificarla in commissione
o in aula, dopo una settimana rischia di finire direttamente in Gazzetta Ufficiale - rincara il deputato del Pd Luigi Marattin
-. Questo non è mai avvenuto nella storia Repubblicana. E configura un evento di gravità eccezionale».
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Fico interviene in aula ed elenca i precedenti
Nell’intervento tenuto oggi in aula alla Camera, riportato nei resoconti parlamentari, il presidente Roberto Fico ha ricordato
alcuni precedenti in cui si è proceduto direttamente al voto del mandato senza aver votato nessun emendamento: «Seduta delle
Commissioni riunite bilancio e finanze del 13 dicembre 2011 e 21 luglio 2009, Commissione bilancio del 7 dicembre 2007». E
poi ancora: «La seduta della I Commissione del 31 luglio 1996, 1997, 2000, 2006, delle Commissioni IX e XI nel 1998, dell'VIII
Commissione nel 1996, della VI Commissione il 17 ottobre 1996; la III Commissione il 26 novembre 2015».
Il confronto sulle discussioni in Aula alla Camera
Sul fronte della discussione dei provvedimenti di bilancio, da un controllo effettuato meramente sui resoconti d’aula, e con
riferimento alla Camera, viene fuori che le discussioni sulla legge di Bilancio sono durate, nel 2016 e nel 2017, circa 11
ore, compresa la discussione sulla questione di fiducia. Quest’anno, dal 5 all’8 dicembre, la prima lettura ne ha richieste
poco più di 21, compresa la discussione sulla questione di fiducia, alle quali andranno aggiunte quelle della discussione
in corso.
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