È diventato un caso il via libera alle trivellazioni per la ricerca del petrolio nel mar Ionio. Il governo (Ambiente e Mise) ha spiegato di non avere alcuna intenzione di andare avanti con una procedura messa in atto dal precedente esecutivo, annunciando misure urgenti per lo stop. «Oggi mi si accusa di aver autorizzato trivelle nel mar Ionio. È una bugia. Queste ricerche di idrocarburi (che non sono trivellazioni) erano state autorizzate dal Governo precedente e in particolare dal Ministero dell'Ambiente del Ministro Galletti che aveva dato una Valutazione di Impatto Ambientale favorevole. A dicembre, un funzionario del mio ministero ha semplicemente sancito quello che aveva deciso il vecchio Governo. Non poteva fare altrimenti, perché altrimenti avrebbe commesso un reato» ha detto il ministro dello sviluppo Economico Luigi Di Maio.
Costa: presto norma per stop a 40 permessi
Il ministro dell'Ambiente Sergio Costa ha annunciato di essere al lavoro assieme al Mise per inserire nel dl Semplificazioni
una norma per lo stop a 40 permessi pendenti. «Da quando sono Ministro - ha detto - non ho mai firmato autorizzazioni a trivellare
il nostro Paese e i nostri mari e mai lo farò. Non sono diventato
Ministro dell'Ambiente per riportare l’Italia al Medioevo economico e ambientale. Anche se arrivasse un parere positivo della
Commissione Via, non sarebbe automaticamente una
autorizzazione».
Le autorizzazioni rilasciate
La polemica e il corto circuito con le regioni - in particolare con il governatore della Puglia Michele Emiliano, che ha annunciato
un ricorso e parla di «ipocrisia politica» - nasce perché lo scorso 31 dicembre 2018 è stato pubblicato sul BUIG (il bollettino
ufficiale degli idrocarburi e delle georisorse) l’autorizzazione per tre nuovi permessi di ricerca petrolifera a favore della
società americana Global MED LLC, con sede legale in Colorado, Usa. Il leader dei verdi Angelo Bonelli ha spiegato che la
ricerca autorizza l’uso dell'air gun, le bombe d’aria e sonore, che
provocano danni ai fondali e alla fauna ittica. «È il regalo di Luigi Di Maio alla Puglia e alla Basilicata dopo Ilva e le
autorizzazioni alla Shell rilasciate dal Ministero dell'Ambiente» ha attaccato Bonelli. La reazione del governatore della
Puglia, Michele Emiliano è secca: «Impugneremo le nuove autorizzazioni rilasciate dal Mise a cercare idrocarburi nel Mar Ionio.
Ci siamo sempre battuti in difesa del nostro mare, e continueremo a farlo» ha detto ieri in tarda serata.
Mise: avviato iter rigetto per 7 permessi
Ma anche il Mise è intervenuto assicurando che l’iter di rigetto per fermare i 7 permessi di ricerca del petrolio in Adriatico
e nel Canale di Sicilia è stato già avviato. Il sottosegretario Davide Crippa (M5s) ha precisato che «lasciando da parte inutili
e sterili polemiche» è disponibile ad incontrare le associazioni
convinto «che un lavoro a più mani ci possa permettere di fermare nel modo più celere queste trivellazioni».
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