Valicare i confini nazionali e cominciare la diffusione all’estero. Per la piattaforma Rousseau, il cuore digitale gestito da Davide Casaleggio nonché la cassaforte del M5S (a cui affluiscono 300 euro al mese da ogni parlamentare eletto con i Cinque Stelle), è scattata l’ora X più volte evocata nell’ultimo anno: quella dell’esportazione. Non soltanto di un metodo, ma anche di un messaggio politico.
Le profezie di Casaleggio
«Sempre più nazioni si stanno interessando al nostro nuovo modello di partecipazione, che affiancherà il modello rappresentativo
che abbiamo avuto fino ad oggi», ha scritto Casaleggio il 31 dicembre scorso in un post sul blog delle Stelle. Già nel lungo
articolo pubblicato sul Washington Post all’indomani del voto del 4 marzo, il figlio ed erede di Gianroberto, il visionario
cofondatore del Movimento, aveva proposto l’esperienza del M5S come la prova di quanto «la rete abbia reso obsoleti e diseconomici»
i partiti tradizionali. E pochi mesi dopo aveva rilanciato la profezia del superamento «entro qualche lustro» della democrazia
rappresentativa: quella morte naturale del Parlamento per inutilità in cui credono molti pentastellati, a dispetto dei proclami
sulla centralità delle Camere.
Guarda il video - M5S, ecco i numeri del bilancio Rousseau: in rosso la cassaforte dei grillini
Le occasioni europee
Adesso Casaleggio, con il braccio politico di Luigi Di Maio e di Alessandro Di Battista, può approfittare di un’inedita congiunzione
“astrale”: la nascita del movimento dei gilet gialli in Francia e le elezioni europee di maggio. Quale migliore occasione
per far spiccare il volo a Rousseau? Di Maio ha prima offerto la piattaforma ai gruppi degli altri Paesi che si alleeranno
con i Cinque Stelle per il voto di primavera sulla base del Manifesto che sarà sottoscritto tra oggi e domani dal leader M5S
a Bruxelles. Poi, ieri, ha messo Rousseau a disposizione dei gilet gialli, senza neppure condannarne le manifestazioni di
violenza come ha fatto il leghista Salvini. Chiaro il tentativo: recuperare la carica anti-sistema decisamente ammaccata dall’esperienza
di governo, ma al tempo stesso fornire (in modo gratuito, si sottolinea) il know how digitale per sistematizzare politicamente
un fenomeno finora ancora molto poco organizzato.
L’incognita sicurezza
La domanda che tutti si pongono è però una: si può esportare una piattaforma che finora non ha dato grande prova di sicurezza?
Più volte bucata dagli hacker (r0gue_0e ha rivendicato, da ultimo lo scorso settembre, di essere riuscito ad avere accesso
al database degli iscritti) Rousseau è stata multata per 32mila euro dal Garante della privacy proprio per aver dimostrato
delle falle nella protezione dei dati. Casaleggio ha sempre minimizzato, promettendo l’utilizzo della blockchain (tecnologia
su cui il Governo con la manovra ha scommesso fino a 45 milioni in tre anni) per aumentare la privacy. Ma è nelle attuali
condizioni che si prova il salto verso l’estero. In cerca di un contagio, non soltanto tecnologico. Che magari abbia l’effetto
secondario di rafforzare i Cinque Stelle in patria, in chiave anti-sovranista e anti-leghista.
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