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BioUpper premia le giovani startup della salute

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innovazione tecnologica

BioUpper premia le giovani startup della salute

Un device – progettato da Anant – che analizza la pelle per prevenire i tumori cutanei e utilizza l’intelligenza artificiale per dialogare con il paziente e il suo dermatologo. Un chatbot - ideato da Patch - basato sull’intelligenza artificiale che fa da assistente personale e migliora efficienza e accuratezza dei test clinici e la comunicazione con il proprio medico. E un wearable device – progettato da Quickly - collegato a una app, che guida la deambulazione e facilita il lavoro dei fisioterapisti. Sono questi i tre progetti di business premiati nell’ambito della terza edizione di BioUpper, che si è conclusa oggi presso il Ministero dello Sviluppo Economico, il programma, promosso dall’azienda farmaceutica Novartis e Fondazione Cariplo con la partecipazione di IBM e la collaborazione di Cariplo Factory, che supporta i giovani talenti e le startup nelle Scienze della Vita.

«Questa terza edizione di BioUpper – spiega Pasquale Frega, Country President di Novartis Italia e Amministratore Delegato di Novartis Farma - ha confermato che in Italia abbiamo le competenze, la creatività e il tessuto industriale adatto per dare vita a progetti innovativi nel campo delle Scienze della Vita, un settore strategico che cresce, crea lavoro e incide sensibilmente sulla ricchezza del Paese». L’edizione di quest’anno ha raccolto 210 candidature da tutta Italia e le squadre premiate hanno ricevuto un voucher da 180mila euro in servizi ciascuno, da investire nello sviluppo della loro idea. A valutarli è stata una giuria formata da esponenti del mondo Istituzionale, scientifico, accademico italiano e della startup community.

Open innovation per progetti pronti al mercato
Oltre alla Call for Ideas, quest’anno il progetto BioUpper ha previsto anche un altro percorso, denominato Call for Scale. Un programma di open innovation che ha avuto il duplice obiettivo di sostenere l’innovazione nel campo delle Scienze della Vita, attraverso la selezione di startup che hanno sviluppato prodotti e servizi già maturi per essere portati sul mercato, e supportare la crescita delle startup italiane attraverso la collaborazione con aziende pubbliche e private operanti nel settore sanitario e ospedaliero.

Idee adottate da un network di incubatori
Nel corso della manifestazione di oggi i team selezionati hanno mostrato alla giuria i progressi fatti dopo un percorso di incubazione di tre mesi che si sono svolti all’interno di una rete di centri diffusi su tutto il territorio nazionale. Tra questi: Campania NewSteel, Digital Magics, dPixel, Fondazione Filarete, I3P, JCube, PoliHub e LUISS Enlabs. Ora i team vincitori avranno accesso alla fase successiva di go to market, un percorso che sarà personalizzato in base alle loro necessità e al loro settore di riferimento, per prepararli all'evento finale di BioUpper: la presentazione della loro azienda, sviluppata anche grazie al programma stesso, ai potenziali investitori nel corso dell'Investor Day, previsto entro maggio 2019.

L'analisi delle immagini che aiuta la dermatologia
Il progetto Anant si basa sull’idea di un device - basato su visione artificiale - appositamente pensato per analizzare la pelle portando a una maggiore prevenzione dei tumori cutanei (principalmente melanoma). Lo strumento è infatti capace di sfruttare l’intelligenza artificiale per dare un responso al paziente o al dermatologo. Studi e ricerche recenti dimostrano il valore aggiunto e l’efficacia dell’intelligenza artificiale in questo ambito; questa tecnologia è infatti in grado di identificare in modo molto efficace l’insorgenza di potenziali rischi tumorali grazie all’analisi di immagini.

Trial clinici più efficienti con il chatbot
Patch è un chatbot mobile e cloud, basato su AI, pensato per ricevere e fornire dati relativi ai Clinical Trials. È in grado di automatizzare i processi per migliorare l’efficienza e l'accuratezza dei Clinical Trials, attraverso dei patient-reported outcome (PRO) in real-time, oltre che alla possibilità di inserire dati di diversi formati. L’utilizzo di Patch nei Clinical Trials ha il potenziale di migliorare il benessere dei pazienti, il loro coinvolgimento e la loro esperienza, oltre che alla comunicazione tra medico e paziente.

Il device che guida i passi del paziente
Q-Walk ha progettato un wearable device, collegato ad un app, che si applica a livello delle ginocchia e guida la deambulazione grazie alla proiezione al suolo di cues visivi personalizzati. Facilita, quindi, il lavoro dei fisioterapisti, grazie all’estrema semplicità d'uso e alla velocità di impostazione dei parametri del passo per ogni singolo paziente. Il Nasce dal razionale scientifico riguardante l'utilizzo di stimoli visivi (cues) nella riabilitazione specialistica.

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