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Caso Trivelle, slitta l’approdo in aula al Senato del decreto…

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LA LEGA: EMENDAMENTO M5S VA CAMBIATO

Caso Trivelle, slitta l’approdo in aula al Senato del decreto semplificazioni

Oltre 470 milioni. È questa la stima di quanto potrebbe costare allo Stato la norma “blocca trivelle” in termini di indennizzi da riconoscere agli operatori privati. Il calcolo è contenuto nella relazione tecnica dell’ultimissima versione dell’emendamento depositato dai 5 Stelle nelle commissioni Affari costituzionali e Lavori pubblici del Senato dove in queste ore si sta approvando il decreto semplificazioni.

Sono ancora numerosi i nodi da sciogliere in merito alle misure contenute nel provvedimento, a partire proprio da quello delle trivelle: fonti del Carroccio hanno chiarito che l’emendamento depositato dai Cinque Stelle va modificato o l’impasse in Senato non si sbloccherà. La maggioranza ha espresso la «volontà» di chiudere l’esame del decreto in commissione stasera e portare il testo in Aula domani.

I costi della norma “blocca trivelle” sarebbero in parte compensati, nelle intenzioni del governo, da un maxi aumento dei canoni di concessione di circa 35 volte rispetto ai livelli attuali, con un incasso in dieci anni di poco inferiore a 400 milioni.

La norma, che prevede una moratoria delle autorizzazione e dei permessi per lo sfruttamento dei giacimenti di gas e petrolio fino ad un massimo di 2 anni (e non più 3 come nella prima versione), è destinata ad aver il disco verde in quanto si sarebbe trovato alla fine l’accordo con la Lega, che in “cambio” potrebbe avere il via libera alla regionalizzazione delle concessione per l'energia idroelettrica.

Rc auto:sconti subito, anche senza scatola nera a bordo
Un altro emendamento del M5s approvato in nottata prevede che gli sconti rc auto legati alla scatola nera scatteranno subito alla stipula del contratto, anche senza che il dispositivo sia stato ancora montato a bordo. Basterà dunque aver stipulato un contratto che ne preveda l’installazione o che siano stati installati su proposta dell’impresa assicuratrice dispositivi analoghi.

Non più 10% farmacie in mano a stessa società
In base a un’altra proposta di modifica al provvedimento del Movimento 5 Stelle approvata nella nottata le società di capitali o cooperative potranno controllare direttamente o indirettamente al massimo il 10% delle farmacie di una stessa regione. L’emendamento al dl semplificazioni modifica la soglia del 20% contenuta nella legge per la concorrenza del 2017. La misura, si legge nel testo, si applica anche alle società già costituite che sono tenute ad adeguarsi entro tre anni. È stato invece ritirato l’emendamento della Lega che stabiliva l’obbligo di presenza di almeno il 25% di farmacisti iscritti all’albo tra i soci delle società che gestiscono le farmacie, pena il loro scioglimento. L’emendamento era stato riformulato rispetto a una prima versione che fissava una soglia del 51%.

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