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5/16 Che cosa resta: allargamento dei termini per la nuova rottamazione delle…

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    via libera del SENATO

    Dl Semplificazioni, cosa resta e cosa salta dopo il taglio degli emendamenti e l’altolà del Colle

    Alla fine sul decreto semplificazioni all'esame del Senato, licenziato dal Governo con 12 articoli e lievitato a dismisura nel passaggio presso le Commissioni riunite Affari costituzionali e Lavori pubblici, tanto da assumere la parvenza di un mostro legislativo, e la sostanza di un provvedimento “omnibus” da 69 articoli (grazie ai quasi 90 emendamenti approvati), si è abbattuta la tagliola delle inammissibilità della Presidenza dell'Aula di palazzo Madama. Un'operazione di snellimento che ha fatto saltare circa 60 emendamenti e che è scaturita a partire dai dubbi del Quirinale in merito all'estrema eterogeneità degli argomenti trattati nelle proposte di modifica. Risultato: due emendamenti su tre sono state dichiarati inammissibili. Il provvedimento ha ottenuto il via libera dell’assemblea del Senato. Ora passa alla Camera. Ecco che cosa resta e che cosa è invece saltato.

    5/16 Che cosa resta: allargamento dei termini per la nuova rottamazione delle cartelle esattoriali

    La Presidenza del Senato ha considerato ammissibile anche l'allargamento dei termini per la nuova rottamazione delle cartelle esattoriali. L’emendamento ha ottenuto anche il via libera dell’Aula: si riaprono i termini per aderire alla rottamazione delle cartelle anche per chi non era in regola con i pagamenti della rottamazione bis al 7 dicembre, e quindi non poteva rientrare nella nuova sanatoria introdotta col decreto fiscale. I tempi saranno più stringenti rispetto alla rottamazione ter: si paga entro il 31 luglio in una unica soluzione o in 10 rate in 3 anni, anziché in 5 anni e 18 rate.

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