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Ddl negozi, il relatore Dara: «Sanzioni pesanti per chi non…

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Ddl negozi, il relatore Dara

Ddl negozi, il relatore Dara: «Sanzioni pesanti per chi non rispetta le nuove regole»

È stato elaborato un nuovo testo base sulle aperture nei festivi degli esercizi commerciali che prevede per chiunque violi le nuove norme sanzioni amministrative da 10mila a 60mila euro, con la possibilità di raddoppiare la multa in caso di recidiva. E i proventi saranno reinvestiti nel contrasto all'abusivismo commerciale e nel decoro urbano. Il testo, frutto dell’accordo fra Lega e M5S, è all’esame della commissione Attività produttive della Camera. Ne parliamo con il relatore Andrea Dara della Lega, che ha elaborato un testo base per la discussione che inizierà la prossima settimana.
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Perché si è sentita la necessità di intervenire sulle aperture festive?«Era nel programma di governo e naturalmente, a differenza del passato, non abbiamo preso decisioni scontate. Abbiamo coinvolto tutte le associazioni di categoria e i sindacati con oltre 40 audizioni. Poi ho fatto la sintesi delle audizioni e delle proposte di legge depositate dalle altre forze politiche. Il testo base depositato potrà essere emendato in Parlamento».

Quali sono le nuove regole?
«Le 12 festività laiche e religiose sarà tutto chiuso. Abbiamo dato la deroga di 4 giornate di queste festività alle Regioni per poter tenere aperto. Questo va incontro alle proposte di legge depositate da maggioranza e opposizione. Poi ci sono le 26 domeniche di apertura, con precise deroghe per i centri storici e gli esercizi di vicinato, che se vogliono potranno tenere aperto le 52 o 53 settimane l’anno. Le 26 domeniche di apertura serviranno anche alle località turistiche per concentrare le aperture nella stagione migliore».

Per i centri commerciali che succede?
«I centri commerciali nei centri storici, che esistono soprattutto nei capoluoghi di provincia, potranno tenere aperto senza problemi. Quelli fuori dal perimetro del centro storico dovranno tenere chiuso le 26 domeniche l’anno»

Non pensate che ci possano essere ricadute sui posti di lavoro?
«Come era partita sì, perchè prima si pensava alla chiusura di 45-46 domeniche. Questa mi sembra una buona mediazione che tutela il consumatore. Sul fronte della perdita dei posti di lavoro credo ci sarà un’inversione di tendenza per il futuro. Abbiamo 8mila campanili in Italia: quelli che hanno sofferto di più non sono tanto i capoluoghi di provincia, ma tutti gli altri comuni che hanno visto i centri storici svuotarsi completamente dagli esercizi commerciali. I nuovi investitori, se vorranno tenere aperto tutte le domeniche. potranno trovare delle soluzioni investendo nei palazzi dei centri storici e portando in centro i centri commerciali».

Non è anacronistico tenere chiusi nei festivi i centri commerciali fuori città nei giorni in cui gli incassi sono maggiori?
«Prima del 2011 si teneva aperto da 26 a 28 domeniche. Dai dati ricevuti dalle organizzazioni sindacali e di categoria non è che ci siano state grandi assunzioni per merito della grande distribuzione e dei grandi centri commerciali, ma un travaso di dipendenti che lavoravano nei centri storici nei piccoli esercizi commerciali verso la grande distribuzione. C’è stato anche un danno sociale nei centri storici dei comuni».

I giovani oggi fanno acquisti soprattutto online, non si incentiverà questa scelta che sta contagiando anche persone più adulte?
«Assolutamente no. La mia intenzione è di affrontare non solo la nuova regolamentazione delle aperture, ma anche mettere mano - in commissione Lavoro - ai contratti di lavoro che spesso non sono coerenti. Ci sono casi in cui dipendenti sono obbligati a lavorare la domenica con una maggiorazione di stipendio veramente ridicola. Dall’altro lato vedo una concorrenza sleale nella tassazione dell’e-commerce, che credo sia doveroso rivedere con una tassazione diversa».

Come mai avete stabilito sanzioni così pesanti?
«Perchè prima erano irrisorie: si parlava di un milione di vecchie lire. É giusto che chi non rispetta le regole venga sanzionato. Un grande centro commerciale che fattura un milione di euro al giorno ha convenienza a tenere aperto tutte le 26 domeniche di chiusura oltre alle 26 accordate. Tenere la sanzione bassa non sarebbe servito a niente. Se la multa è mille euro, trasgredisce».

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