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Consob, via libera del Cdm a Savona presidente. Interim politiche Ue a Conte

Il consiglio dei ministri ha dato l’ok alla nomina di Savona a presidente della Consob. Secondo quanto si apprende, sarà il premier Giuseppe Conte ad assumere l’interim al ministero degli Affari Europei.

Fonti della Lega in mattinata avevano confermato l'intesa nella maggioranza per il passaggio del ministro degli Affari europei alla poltrona lasciata libera da Mario Nava lo scorso settembre.
L'idea maturata lunedì 4 è quella di un ticket con Savona presidente e Marcello Minenna, sponsorizzato dall'ala ortodossa del M5S, segretario generale. Ma quest'ultimo passaggio spetta ai commissari. Secondo il regolamento dell'Authority, infatti, il segretario è nominato, su proposta del presidente, «a scelta fra persone di specifica e comprovata esperienza e di indiscussa moralità e indipendenza avuto riguardo ai titoli professionali, culturali e scientifici e alle esperienze maturate».

Attualmente l'incarico di segretario generale è ricoperto dall'avvocato Giulia Bertezzolo, fedelissima di Nava, nominata dallo scorso primo settembre per cinque anni, che per lasciare spazio a Minenna dovrebbe dunque essere rimossa.

L'intesa politica su Savona, nome sul quale il Quirinale non avrebbe obiezioni, deve essere corroborata dalla verifica delle incompatibilità ex legge Frattini e legge Madia, in corso in queste ore alla presidenza del Consiglio. Quanto all'avanzamento dell'interno Minenna, scontenta i Cinque Stelle che lo avrebbero voluto presidente. E che restano convinti che la nomina di Savona «aprirà a un contenzioso enorme».

Pd: Savona incompatibile con carica presidente
«Il ministro Savona non può fare il presidente della Consob, il governo non può ignorare le leggi. Le ragioni di incompatibilità sono diverse», dice Simona Malpezzi, vicepresidente del gruppo Pd al Senato.
Il ministro - sottolinea - ha lavorato fino a maggio 2018 per il fondo Euklid, quindi per un soggetto vigilato da Consob, in più risulta in conflitto con le leggi Madia e Frattini. Se il Cdm approvasse la nomina, pur in presenza di tali incompatibilità, ci troveremmo di fronte ad una situazione gravissima e senza precedenti».

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