Il ruolo dell'Istat nella misurazione della trasformazione digitale del sistema produttivo italiano è al centro della partecipazione dell'Istituto a Connext, il primo evento nazionale di partenariato industriale di Confindustria. All'appuntamento del MiCo di Milano sono attesi 6.000 imprenditori e manager, con oltre 450 espositori e più di 1.700 incontri B2B programmati.
L'Istat sarà presente con Roberto Monducci, Direttore del Dipartimento per la produzione statistica, con uno speed pitch nel corner Fabbrica Intelligente (ore 12.45). L'Istituto di Statistica avvierà nel mese di maggio il primo Censimento permanente delle imprese, una nuova indagine multiscopo triennale, i cui risultati verranno integrati con i registri di fonti amministrative. Le informazioni preliminari del censimento permanente saranno già disponibili entro il 2019.
«L'approccio multiscopo del censimento permanente consente di misurare, tra le altre informazioni, i processi di digitalizzazione nel loro complesso – spiega Roberto Monducci – e cerca di quantificare i flussi informativi e l'accumulo di competenze digitali nelle imprese».
Nell'intervento di Roberto Monducci a Connext, un focus sarà dedicato proprio ai processi di trasformazione digitale, declinati in quattro moduli, innovazione, digitalizzazione, piattaforme digitali, competenze digitali.
«I dati Istat indicano una marcata crescita dell'innovazione nel 2014-2016 rispetto al triennio precedente (+4% l'innovazione totale, +3,5% quella di processo con picchi del +20% per l'automotive). Appare costante anche l'incremento di spesa in tecnologie Ict che vengono acquisite nel 2018-2019 in misura maggiore del 2016-2017, con l'eccezione dell'area delle Applicazioni Web», aggiunge Monducci.
L'Istat sottolinea inoltre che la digitalizzazione è un processo che riguarda tutti i settori economici e la propensione alla trasformazione digitale si associa a livelli più elevati di produttività del lavoro. Infine la propensione digitale è legata positivamente anche all'innovazione tecnologica e organizzativa, al livello di internazionalizzazione e, sulla base dei dati disponibili sinora, alla dinamica occupazionale.
«La trasformazione digitale è stata analizzata dall'Istat mediante l'incrocio di fonti di dati statistici e amministrativi. Adottando come base il Digital Index della Ue, è stata considerata anche la dotazione di capitale fisico e capitale umano per valutare la propensione digitale. Oltre un terzo delle imprese sono impegnate attivamente nella transizione digitale», conclude Monducci.
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