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2/5 La bocciatura della Tav nell’analisi del ministero, ma Salvini preme…

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    le tensioni nella maggioranza

    Tav, autonomie, caso Diciotti, reddito di cittadinanza, nomine: i 5 dossier su cui litigano Salvini e Di Maio

    Autonomie, Tav, caso Diciotti con la richiesta di autorizzazione a procedere per Salvini, ma anche decretone reddito di cittadinanza - quota 100, nomine e strascichi sulla linea da tenere nei confronti della crisi del Venezuela, dopo che comunque si è trovata una quadra in una mozione di maggioranza presentata dal ministro degli Affari esteri Moavero Milanesi in parlamento. Sono cinque i dossier (più uno) che animeranno i rapporti tra i due azionisti di maggioranza dell'esecutivo Conte, Lega e Cinque Stelle, nei prossimi giorni. Sui singoli capitoli peseranno due elementi, uno che appartiene al passato e uno al futuro. Il primo: la vittoria del centrodestra alle elezioni di Abruzzo, con la Lega primo partito, e il deludente risultato M5s. Il secondo: la marcia di avvicinamento, già iniziata, verso alle elezioni europee del 26 maggio. Di Maio ha disertato il vertice di governo (già rimandato in più di un'occasione) che si è svolto questa mattina a Palazzo Chigi con Conte e Salvini.

    2/5 La bocciatura della Tav nell’analisi del ministero, ma Salvini preme per finire l’opera

    Alla fine il giorno della verità per il collegamento ad Alta velocità Torino-Lione è arrivato. Nella mattinata di oggi, 12 febbraio, è stata pubblicata sul sito del ministero dei Trasporti l'attesa e controversa analisi costi-benefici della linea ferroviaria potenziata tra Italia e Francia, che conferma il “no” ufficiale al completamento della grande opera. La Tav, è la conclusione, costa 7-8 miliardi in più di quanti sono i benefici dell'opera. Il ministro pentastellato Danilo Toninelli ha spiegato che «la decisione finale, come è naturale che sia, spetta ora al Governo stesso nella sua piena collegialità». La Lega è a favore della prosecuzione dell'infrastruttura. «Sulla Tav c'è bisogno di finire quello che abbiamo cominciato», ha sottolineato Salvini. Anche il mondo delle imprese si è espresso a favore della continuazione dell'opera. Ma il crollo M5s alle elezioni in Abruzzo potrebbe rafforzare le posizioni di chi, all'interno dei pentastellati, sull'Alta velocità Torino Lione non è disposto a fare un passo indietro.

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