In meno di 20 giorni sono quasi 50mila le domande per accedere alla pensione anticipata con quota 100 arrivate all'Inps. Delle 49.922 domande 17.077 arrivano da lavoratori pubblici. La maggior parte delle richieste arriva dagli uomini (oltre 38mila) ed è stata inoltrata attraverso i patronati (44.273). In testa le province di Roma (3.875 istanze), seguita da Napoli (2.393) e Milano (1.895). A poca distanza Palermo (1.499). Oltre il migliaio anche Bari (1.273), Catania (1.263) e Torino (1.251). In coda Fermo con solo 75 istanze.
Il pensionamento anticipato con quota 100 avvantaggerà soprattutto gli uomini del Nord, con carriere più lunghe e continue, secondo le stime presentate ieri dal presidente dell'Inps Tito Boeri in audizione al Senato. Gli uomini a fine anno saranno il 62,6% degli interessati alla misura contro il 37,4% delle donne. Guardando alla distribuzione percentuale del maggior numero di pensioni a fine 2019 liquidate con quota 100 sul territorio il Nord rappresenta il 42,2% del totale, il Centro il 24,7% e il Sud e le Isole il 33%. Al momento le domande sono in percentuale più alta al Sud.
Quota 100 (62 anni di età e 38 di contributi, ndr) è un trattamento “privilegiato” che sarà concesso a 650mila persone in tre anni. Con quattro anni di anticipo l'importo della pensione si riduce di più del 20 per cento. Questa riduzione è il portato sia della correzione attuariale vigente sulla quota contributiva che del lucro cessante associato al minor versamento contributivo data l'interruzione della carriera (c'è il divieto di cumulo con l'attività lavorativa). A fronte del taglio di importo della pensione chi dovesse uscire con 62 anni e 38 di contributi percepisce però la pensione per un numero maggiore di anni. Questo porterà a un aumento della ricchezza pensionistica (calcolando l'importo che si riceve per il numero degli anni di speranza di vita residua) nell'ordine di 12mila euro in valore attuale per un soggetto che anticipa quattro anni rispetto alla vecchiaia e di 20mila euro rispetto all’anticipata.
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