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Ecobonus auto, al via da marzo con 20 milioni. Più tempo alle…

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LA NUOVA BOZZA DEL DECRETO

Ecobonus auto, al via da marzo con 20 milioni. Più tempo alle case costruttrici

Gli incentivi per le auto elettriche ed ibride partiranno a marzo con solo 20 dei 60 milioni stanziati per il 2019. La quota restante sarà messa a disposizione nei mesi successivi, in una o più finestre temporali. E un meccanismo analogo dovrebbe scattare anche per le risorse previste negli anni successivi (70 milioni per il 2020 e altrettanti per il 2021). È una delle novità dell’ultima bozza del decreto interministeriale che deve attuare il “bonus” previsto dalla legge di bilancio.

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Non si prevedono invece finestre temporali per gli incentivi riservati a moto e motorini elettrici, per i quali sono disponibili 10 milioni solo per il 2019.

Il provvedimento, va ricordato, riguarda solo il capitolo agevolazioni del “bonus-malus” inserito nell’ultima legge di bilancio. La cosiddetta “eco tassa” sui mezzi inquinanti sarà invece operativa dal 1° marzo senza decreti attuativi, anche se potrebbe essere necessario un chiarimento sulle corrette modalità di applicazione (si veda Il Sole 24 Ore di ieri).

L’eco-bonus è riconosciuto per l’acquisto di auto nuove con prezzo di listino della casa automobilistica inferiore a 50mila euro (Iva esclusa). In caso di rottamazione di un veicolo da Euro 1 a Euro 4, il bonus è di 6mila euro per mezzi con emissione di Co2 fino a 20 g/km e di 2.500 euro tra 20 e 70 g/km. In assenza di rottamazione, il contributo scende a 4mila euro nel caso della prima categoria e a 1.500 euro per la seconda. Per moto e motorini nuovi, invece, il contributo è del 30% del prezzo d’acquisto fino a 3mila euro.

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Gli incentivi, nel limite di spesa delle risorse stanziate, si applicano ad auto acquistate, anche in leasing, e immatricolate tra il 1° marzo 2019 e il 31 dicembre 2021. Ma per far scattare l’intero meccanismo servirà una piattaforma internet che dovrà essere gestita dalla società pubblica Invitalia, e che non è ancora online. È su questa piattaforma che dovranno registrarsi i concessionari: per prenotare lo sconto da riconoscere poi ai clienti dovranno indicare i dati relativi all’ordine di acquisto, compreso l’acconto versato. Dopodiché, avranno 6 mesi di tempo (non più 5 come previsto dalla prima bozza) per confermare l’operazione comunicando l’avvenuta immatricolazione e quindi il numero di targa dell’auto consegnata.

Per la distribuzione delle risorse alla fine i tecnici del governo - stando almeno all’attuale bozza - hanno pensato a un meccanismo con finestre temporali anche per rispondere ad alcune richieste giunte dal settore dopo la prima versione del testo. Lo scopo è principalmente quello di evitare l’effetto “accaparramento” con un boom di prenotazioni a fronte delle quali non corrisponderebbe una reale disponibilità di auto da immatricolare a breve, visto che sono ancora pochi i modelli incentivabili già lanciati dai costruttori. Fca, ad esempio, ha un piano ancora da implementare.

Secondo fonti tecniche del ministero delle Infrastrutture e Trasporti, si rende necessario partire con una prima fase sperimentale per valutare l’andamento temporale dell’assorbimento delle risorse. La prima finestra mette a disposizione 20 milioni dal primo giorno di avvio della fase di prenotazione sulla piattaforma online, per una durata di 120 giorni. Solo dopo questi quattro mesi, con decreto direttoriale saranno messe a disposizione le altre risorse per il 2019 e per il 2020 e 2021, su una o più finestre prenotative per anno. Il testo non sembra lasciare spazio a possibili “liste d’attesa” per l’ammissione alle fasi successive: in pratica ogni finestra temporale sarà una corsa a sé. Rispetto alla prima bozza, poi, sparisce il riferimento a «tutte le categorie di acquirenti», probabilmente perché ritenuto superfluo. Già la norma della legge di bilancio, infatti, lascia intendere che gli incentivi saranno disponibili sia per singoli automobilisti sia per imprese.

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