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Reddito cittadinanza, ora c’è il rischio “furbetti”…

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la «falla» nel decretone

Reddito cittadinanza, ora c’è il rischio “furbetti” del gratta e vinci

Il vicepremier, Luigi Di Maio, ha sempre detto che l’importo erogato con il reddito di cittadinanza non potrà essere utilizzato per il gioco d’azzardo, preoccupato di non alimentare fenomeni di ludopatia. Se è vero che la Card Rdc non potrà essere impiegata per queste finalità, anche dopo le modifiche approvate dall’Aula del Senato che ha accolto le obiezioni del Garante della privacy, siamo sicuri che, per come è concepito il nuovo strumento, questo rischio sia del tutto scongiurato? Da una lettura del Decreto legge parrebbe proprio di no, sembrano esserci scappatoie per un utilizzo improprio di una parte della somma.

PER SAPERNE DI PIÙ / Dossier reddito di cittadinanza

La “falla” nel decreto: l’impiego del contante non è controllabile
Il percettore del sussidio avrà a disposizione una somma per effettuare prelievi in contante, entro un limite mensile di 100 euro se è un single (somma crescente, in base al numero di componenti del nucleo familiare). L’utilizzo del contante difficilmente potrà essere controllato. Tuttavia questa somma, o parte di essa, (come anticipato sul Sole del Lunedì del 25 febbraio) potrebbe essere spesa da qualche “furbetto” per giocare al superEnalotto o al Gratta e vinci; per le piccole vincite, peraltro, non si devono neanche fornire i dati anagrafici. Sia chiaro, un simile comportamento avverrebbe in violazione del Dl che stabilisce: «è fatto divieto di utilizzo del beneficio economico per giochi che prevedono vincite in denaro». Il ministero del Lavoro con un decreto potrà individuare diversi limiti di importo per i prelievi di contante o ulteriori esigenze da soddisfare attraverso la Card.

La somma della Card spendibile per generi alimentari e medicine
Per la parte più consistente del sussidio Rdc, invece, le spese sono tracciabili. Nel caso del già citato single l’integrazione al reddito può arrivare a 500 euro complessivi, 780 se non è proprietario di casa (la somma destinata all’integrazione al reddito cresce in base al numero di componenti del nucleo familiare). A parte i già citati 100 euro prelevabili in contante, dunque, la quota più consistente del sussidio potrà essere impiegata per acquisti solo in determinate categorie merceologiche. Sono le stesse in vigore per il Rei (Reddito di inclusione), essendo anche la Carta Rdc emessa dalle Poste italiane, in continuità con la precedente convenzione. Si tratta di prodotti della grande distribuzione, dei negozi di generi alimentari, farmacie e parafarmacie. Mentre non si possono effettuare acquisti online, né si può utilizzare la Card fuori da confini nazionali. Quindi l’utilizzo improprio della quota più consistente del Rdc sembra molto difficile, anche se lo Stato non vedrà le singole spese effettuate, perchè l'Aula del Senato ha approvato un emendamento del governo che
recepisce le obiezioni del Garante sulla privacy, ma potrà monitorare i soli importi complessivamente spesi e prelevati.

Con la Carta Rdc si potrà pagare l’affitto
La Card potrà anche essere utilizzata per effettuare un bonifico al proprietario della casa presa in affitto o all’intermediario che ha concesso il mutuo. Il beneficio va speso entro il mese successivo a quello dell’erogazione, altrimenti verrà sottratto il 20% della parte non spesa o non prelevata. Ogni semestre è prevista una verifica del saldo della Carta Rdc, l’ammontare non speso o non prelevato sarà decurtato, lasciando una sola mensilità nella disponibilità del beneficiario del sussidio. L’obiettivo del governo, è quello di dare una spinta ai consumi.

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