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Legittima difesa, Bongiorno: la legge andrà in porto

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dopo lo slittamento alla camera

Legittima difesa, Bongiorno: la legge andrà in porto

Giulia Bongiorno (Ansa)
Giulia Bongiorno (Ansa)

La legge sulla legittima difesa «andrà in porto». Ne è sicura la ministra della Pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno, che parlando a Radio anch'io sottolinea come lo slittamento dell'esame alla Camera alla prossima settimana per lasciare il posto alla proposta di legge sulla Commissione di inchiesta sul settore bancario sia legato solo a questioni «tecniche». «La legge andrà in porto e si limiterà alla tutela dell'aggredito», ha ribadito Bongiorno escludendo qualsiasi dissidio con l'alleato Cinquestelle, nonostante le richieste di ritocchi di qualche esponente M5S: «C'è volontà di andare avanti». Il provvedimento all'attenzione della Camera dovrà tornare al Senato per il via libera definitivo.

Parlando dei contenuti della norma in discussione la ministra della Lega ha poi spiegato che l'obiettivo è solo quello di porre fine a una situazione «grave e inaccettabile». Il fatto che «a legislazione vigente» quando c'è un'aggressione all'interno di un'abitazione, «la persona che viene aggredita non può assolutamente difendersi se prima non si rende conto che chi sta aggredendo ha in mano una pistola e gliela sta puntando in faccia. Oggi se io sento che c'è qualcuno a casa mia non posso reagire se prima non faccio un'indagine notturna». Noi, ha concluso, «vogliamo evitare di trasformare la vittima in Sherlock Holmes. Con la nuova legge se l'aggressore entra in casa con minaccia o con violenza e se io reagisco in uno stato di turbamento o paura non finirò in carcere».

Su Twitter Mariastella Gelmini, presidente del gruppo Forza Italia alla Camera, prende di mira il rallentamento, e attacca l'iter "stop an go" dei principali dossier e riforme. «L'unica strategia di questo governo è quella del rinvio: si rinvia la Tav, l'autonomia regionale e adesso pure la Legittima Difesa. I no dei 5 Stelle ci stanno portando nel baratro... ma chi ci pensa agli italiani? #GovernodelRinvio», si legge nel post.

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Plaude invece all'aggiornamento dell'ordine del giorno deciso ieri dall'Assemblea di Montecitorio (su richiesta dela Lega appoggiata dal M5S) l'Associazione nazionale magistrati, da sempre critica sui contenuti della riforma della legittima difesa. Per il presidente Anm Francesco Minisci, anche lui intervistato da Radio anch'io, il rinvio della discussione «è una buona notizia, speriamo che sia sine die», perchè la riforma bandiera della Lega presenta«gravi profili di incostituzionalità». «Noi vogliamo che la riforma non si faccia - ha spiegato Minisci - non ce n'è bisogno perché l'istituto della legittima difesa è sufficientemente regolamentato. La tutela rafforzata della legittima difesa nel domicilio e nel negozio è già stata introdotta nel 2006». Oltretutto con questa riforma, ha aggiunto, «si lancia il messaggio sbagliato che se succede un fatto astrattamente riconducibile alla legittima difesa non si deve fare nessun accertamento. Questo non è possibile perché se un soggetto muore le indagini il PM le deve fare». I profili di incostituzionalità sono invece legati al fatto che la riforma "fa differenza tra la legittima difesa e le altre scriminanti, che hanno invece tutte la stessa dignità».

«Le dichiarazioni dell'Associazione Nazionale magistrati sono di una gravità assoluta, non spetta a un magistrato dire quale legge bisogna fare e non fare», replica a Minisci il ministro dell'Interno Matteo Salvini, in conferenza stampa a Cagliari. « Si mettano l'anima in pace, sia in redazione al Corriere della Sera che i magistrati di sinistra: la legittima difesa sarà legge entro marzo», ha garantito il leader della Lega, escludendo così ipotesi di rinvio del via libera definitivo al provvedimento.

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