A oggi sono 78.432 le domande per l'accesso alla pensione con quota 100 arrivate all'Inps. La grande maggioranza continua a provenire dagli uomini (56.754, pari al 72,36%) e allo stesso tempo rimane prevalente la percentuale delle richieste arrivate da dipendenti pubblici (29.961) rispetto ai privati (28.868). Dalle gestioni degli autonomi sono arrivate nel complesso oltre 13.500 istanze. Ammontano a 26.255 le domande giunte da chi ha meno di 63 anni mentre 36.571 sono quelle arrivate da chi ha tra i 63 e i 65 anni di età (15.836 le domande arrivate da over 65). È Roma la provincia dalla quale è arrivato il maggior numero di domande (5.682).
Un'emorragia di circa 23mila medici in tre anni. In tanti potrebbero lasciare il Servizio sanitario nazionale tra il 2019 e il 2021 per effetto sia del raggiungimento dei limiti per la pensione sia della quota 100, considerando la stima fatta dal sindacato medici dirigenti Anaao-Assomed. Un quadro di forte allarme secondo il segretario nazionale Carlo Palermo per il quale oggi i medici in servizio nel Ssn sono infatti circa 105mila e se si creasse un tale vuoto «ciò porterebbe ad una pesante riduzione dei servizi per i cittadini. Tali fuoriuscite, infatti, arriverebbero in un contesto attuale della Sanità italiana che è già di forte degrado». Preoccupazione analoga a quella manifestata nei giorni scorsi dal sindacato della scuola, comparto in cui le previsioni in base ai dati acquisiti suggeriscono un numero altrettanto corposo di uscite.
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Inps e la Consulta dei Caf hanno raggiunto intanto un'intesa sul rinnovo della convenzione Isee e sulla nuova convenzione
legata al reddito di cittadinanza. Anche se sul piano formale il verbale verrà sottoposto all'approvazione dell'assemblea della Consulta dei Caf il prossimo
4 marzo. La delegazione, è stato infatti spiegato, giudica «positivamente il punto di incontro raggiunto che permetterà l'avvio
dell'assistenza alle famiglie sulle richieste di reddito e pensione di cittadinanza e la continuità del servizio Isee». I
Caf quindi potranno fare consulenza e accogliere senza costi le istanze dei cittadini che ritengono di avere diritto alla
misura per poi essere rimborsati dall'Inps (l'intesa
prevede un compenso di 12,2 euro compresa Iva per ogni pratica e 5 euro, sempre compresa l'Iva per ogni modifica o aggiornamento
dei dati contenuti nella domanda).
La domanda può essere inoltrata anche online sul sito realizzato ad hoc dal governo con lo Spid o stampata dal sito Inps e presentata direttamente agli sportelli postali. Ma sarà probabilmente il canale dei Caf quello più utilizzato dal momento che l'utente gode di supporto tecnico nel corso dell'istruttoria. «Con cinque milioni di persone in Italia vivono in condizioni di povertà assoluta», ha detto oggi il vicepremier Luigi Di Maio, «come esecutivo non potevamo girare lo sguardo da un'altra parte. L'intento di questa misura è proprio quello di consentire a uomini e donne in condizione di disagio di riscattarsi, di essere integrate nella società, di poter aspirare a condizioni di vita migliori».
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