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Macron da Fazio: con l’Italia malintesi non gravi, andiamo…

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L’INTERVISTA A «CHE TEMPO CHE FA»

Macron da Fazio: con l’Italia malintesi non gravi, andiamo oltre. Sulla Tav ci siamo impegnati

Fabio Fazio con Emmanuel Macron all’Eliseo
Fabio Fazio con Emmanuel Macron all’Eliseo

Dopo le tensioni e il richiamo dell’ambasciatore, tra Francia e Italia è ora il momento del dialogo. È il messaggio dell’intervista che Emmanuel Macron ha rilasciato a Fabio Fazio per la trasmissione «Che tempo che fa», in prima serata su Rai Uno, in un colloquio che toccherà il suo rapporto personale con l'Italia e i legami che uniscono i due Paesi.

«C'è stato un malinteso ha detto Macron - ci sono state alcune affermazioni eccessive, ma queste peripezie non sono gravi, bisogna andare oltre. È questo di cui ho parlato con il presidente Mattarella, e per questo l'ho invitato in Francia. Saremo insieme per il cinquecentesimo anniversario della morte di Leonardo, il 2 maggio».

Il presidente francese mette in guardia dalla «paura dell’apertura, che può portare alla chiusura. La risposta non sia l'Europa dei nazionalismi: nessun paese, nè l'Italia nè la Francia, potrà risolvere i propri problemi ripiegandosi su se stessi, ma insieme agli altri» .

Macron ha ammesso che negli anni scorsi «gli arrivi dei migranti in Europa sono stati troppo consistenti, ed è mancata la solidarietà dell'Europa. C'è la stessa paura anche in Francia, e quindi siamo stretti tra apertura e chiusura. La soluzione è ripensare la nostra sovranità nel mondo, il nostro rapporto con l'Africa: i nostri destini sono legati, noi europei dobbiamo avere politiche comuni di stabilizzazione».

Sulla Tav la posizione di Macron è ovviamente a favore: «Sono stati fatti molti lavori, molte analisi, è una cosa molto importante per le regioni transfrontaliere, è stata la scelta dei nostri predecessori e noi l'abbiamo confermata. La
tecnologia permette di conciliare la modernità con l'ecologia. So che ci sono molte sensibilità, ma credo che le risolveremo attraverso consultazioni e concertazione».

La posta in gioco è duplice per Emmanuel Macron. In primo luogo, si tratta di trascurare i recenti dissensi all'interno del rapporto franco-italiano, culminati nel richiamo (temporaneo) dell'ambasciatore francese a Roma il 7 febbraio, un evento senza precedenti tra gli Stati membri dell'Unione europea dalla dichiarazione di guerra dell’Italia alla Francia nel giugno del 1940.

Poiché la tensione da allora si è placata, il Presidente francese ha ricordato gli interessi comuni tra i due Paesi, al di là delle incomprensioni e della rivalità politica tra i due Governi.

I rapporti sono diventati sempre più tesi a causa della questione migratoria, con Salvini in prima fila ad accusare Parigi di scarsa solidarietà nei confronti dell’Italia e l’Eliseo a ribattere con i numeri che mostrano quanto la Francia abbia dato il suo controbuto negli ultimi anni all’accoglienza dei richiedenti asilo. L’apice della tensione è stato toccato il 5 febbraio dall’incontro del vice premier Di Maio in Francia con i leader dei gilet gialli, il movimento che contesta le politiche di Macron e che da mesi scende in piazza a Parigi e in altre città provocando disordini e scontri con la polizia.

I dossier economici
Diverse questioni economiche sono sul tavolo e richiedono un allineamento delle posizioni tra Roma e Parigi, che si tratti del progetto della linea Lione-Torino o della fusione dei Chantiers de l'Atlantique (ex-STX France) e di Fincantieri. Le organizzazioni imprenditoriali hanno già spianato la strada in questa direzione al forum Medef-Confindustria, che si è tenuto il 1° marzo a Versailles. I Ministri dell'economia dei due paesi hanno inoltre concluso gli scambi chiedendo “un dialogo solido, essenziale per lo sviluppo economico” di entrambi i paesi.

I leader euroscettici italiani hanno fatto di Emmanuel Macron il loro capro espiatorio preferito per i loro attacchi a Bruxelles.

Il discorso sull’Europa
L'Europa è stata l'altra questione in gioco in questa intervista. A pochi mesi prima delle elezioni europee di fine maggio e con l'avvicinarsi di Brexit, Macron dovrebbe ricordare il ruolo chiave dell'Italia all'interno dell'Unione.

Il tema dell’Europa sarà centrale nella comunicazione di Macron nei prossimi giorni. Il capo dell’Eliseo interverrà questa settimana su questo tema per lanciare un «segnale d'allarme» perché «l'Europa è in pericolo». Macron potrebbe pubblicare un articolo in materia su diversi giornali europei, secondo quanto riportato da fonti di stampa.

Questo intervento sarà in continuità con il «discorso della Sorbona» all'inizio dell'anno accademico 2017. Emmanuel Macron ha poi espresso la sua ambizione di rilanciare il progetto di integrazione europea e ha presentato una ventina di proposte concrete. Aveva anche proposto l'idea di un'Europa “a più velocità”, con una più stretta cooperazione tra alcuni Stati membri.

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