Una “stangata” sulle spalle dei cervelli di ritorno da parte dell’agenzia delle Entrate. Secondo quanto riporta Repubblica, tredici scienziati italiani, rientrati dall’estero, hanno ricevuto cartelle esattoriali da migliaia di euro, in violazione con quanto prevede il decreto legge 78 del 2010: il provvedimento dà la possibilità agli scienziati italiani all’estero di tornare in Italia pagando l’Irpef solo sul 10% dello stipendio. Nel 2017 l’Agenzia delle Entrate ha stabilito con una circolare interna e in modo retroattivo che all’agevolazione fiscale avevano diritto solo i ricercatori che si erano iscritti all'Aire, l'Anagrafe degli italiani residenti all'estero.
Per alcuni richieste di rimborso e sanzioni oltre i 100mila euro
I giovani scienziati raggiunti dalle lettere di ingiunzione, hanno scritto una lettera al viceministro dell’università e della
ricerca Lorenzo Fioramonti. «Per alcuni di noi le richieste di rimborso e sanzioni potrebbero superare i 100mila euro, distruggendo
i progetti di casa e famiglia costruiti con sacrificio negli anni», hanno sottolineato. I vari uffici delle Agenzie delle
Entrate hanno agito in ordine sparso: «Alcune hanno applicato la norma sul rientro dei lavoratori anziché quella sul rientro
dei cervelli», si legge nella lettera, secondo quanto riporta Repubblica.
Alcune agenzie richiedono Irpef, interessi e sanzioni piene
Si tratta di un'interpretazione tecnica che comporta un rimborso piccolo da parte dei ricercatori. «Altre hanno richiesto
di pagare la somma completa seppur riconoscendo la non punibilità e quindi annullando le sanzioni». Con conseguenze, dal punto
di vista pratico, piuttosto oscure. «Alcune Agenzie infine richiedono Irpef, interessi e sanzioni piene».
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