Una stretta contro i "furbetti" dell'Isee per «evitare comportamenti opportunistici» ed escludere dall'accesso al Reddito di cittadinanza i "finti" genitori single. È quanto prevede uno dei 14 emendamenti al Decretone su Rdc e pensioni (Dl 4/2019) depositati in commissione Lavoro e Affari sociali della Camera dalle relatrici Elena Murelli (Lega) e Dalila Nesci (M5S). L'emendamento - poi approvato nella seduta del 15 marzo - prevede che in presenza di figli minori dovrà essere presentato l'Isee che tiene conto della situazione di entrambi i genitori anche quando non siano né sposati né conviventi. L'obbligo salta se uno dei due si è sposato o ha avuto figli con altri o se c'è un assegno di mantenimento stabilito dal giudice.
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Domanda per il reddito anche ai patronati
Un altro emendamento del "pacchetto" depositato dalle relatrici dà la possibilità di presentare domanda per il reddito di
cittadinanza, oltre che ai Caf, anche ai patronati, e non più solo per la pensione di cittadinanza come stabilito al Senato
in prima lettura. L'intervento, si legge nella relazione illustrativa all'emendamento, «si pone nell'ottica della multicanalità
nella presentazione delle domande di reddito e pensione ad oggi inoltrate con credenziali Spid ovvero per il tramite di Poste
e centri di assistenza fiscale». La misura non ha oneri a carico della finanza pubblica: «Non è previsto un incremento del
Fondo patronati per l'anno 2019», specifica la relazione.
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Non solo card: sì ai pagamenti in contanti per le pensioni di cittadinanza
Tra le novità di rilevo suggerite dalle relatrici c'è poi la possibilità di utilizzare, in alternativa alla card Rdc, «le
modalità ordinarie di erogazione della pensione» per versare il Reddito di cittadinanza agli aventi diritto. Gli assegni previdenziali
possono essere riscossi alle Poste o in banca, in contanti (se inferiori a 1.000 euro) o tramite accredito su conto corrente
postale o bancario. Essendo la pensione di cittadinanza inferiore alla soglia dei mille euro, il pagamento potrà quindi essere,
in base all'emendamento, anche cash.
Agevolazioni tariffarie per luce, acqua e gas
I beneficiari del reddito di cittadinanza potranno poi godere delle agevolazioni tariffarie già riservate alle famiglie economicamente
svantaggiate: oltre a luce e gas, già previste, l'emendamento in materia delle relatrici estende il beneficio anche alle
bollette del servizio idrico. Le agevolazioni, chiarisce l'emendamento, «non sono a carico della finanza pubblica», e non
comportano di conseguenza maggiori oneri. Si allarga anche la platea delle persone che potranno essere coinvolte nelle politiche
attive per l'occupazione previste nel programma del Reddito di cittadinanza: saranno considerati disoccupati anche i cosiddetti
"working poor", cioè «i lavoratori il cui reddito da lavoro dipendente o autonomo
corrisponde ad un'imposta lorda pari o inferiore alle detrazioni» previste per il lavoro dipendente. Anche chi ha già un lavoro
ma guadagna pochissimo, quindi,
potrà essere chiamato dai Centri per l'impiego e potrà ricevere una offerta per una occupazione migliore.
Recepito l'accordo Governo Regioni sui 3mila "navigator"
Il Decretone recepisce poi, grazie a un altro emendamento delle relatici, il recente accordo siglato tra Governo e Regioni sui Centri per l'impiego e i "navigator". Su questo fronte si prevede l'adozione di un Piano triennale straordinario di potenziamento dei centri, finanziato con uno
stanziamento di 340 milioni di euro in tre anni. «Se delegate nell'esercizio delle funzioni con legge regionale», Regioni,
Province, agenzie ed enti regionali e le città metropolitane potranno assumere, a partire dal 2020, «fino a complessive 3.000
unità di personale, da destinare ai Centri per l'impiego, e a decorrere dall'anno 2021 ulteriori 4.600 unità di personale».
A questo fine sono stanziati 120 milioni per il 2020 e 304 milioni annui dal 2021.
Dall'Esecutivo pacchetto di 5 richieste di modifica
Porta invece la firma del Governo l'emendamento che consentirà l'accesso alla pensione e al reddito di cittadinanza anche
ai cittadini che abbiano nel proprio nucleo familiare persone affette da disabilità. In particolare, la soglia di accesso
che riguarda ciascun componente con disabilità gravi e non autosufficienza verrà innalzata da 5.000 a 7.500 euro. Ritoccata anche la scala di equivalenza che consentirà ai nuclei che hanno a carico familiari disabili di avere 50 euro in
più di beneficio: la scala in questi casi passa a 2,2, e il reddito potrà così arrivare al massimo 1.380 euro. Il pacchetto di cinque emendamenti
depositati dall'Esecutivo interviene poi su Anpal e assunzioni nella Pa (concorsi rapidi senza dover aprire prima le procedure
di mobilità e assunzioni già a partire da luglio per il settore dei beni culturali).
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