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2/11 Storia dell'F-35 - Il sì dei governi Prodi,…

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    il velivolo made in usa

    F-35, storia di un cacciabombardiere controverso (che divide Lega e M5S)

    Come sulla Tav, la maggioranza Lega-M5S è divisa sull'acquisto dei cacciabombardieri americani F-35. I Cinquestelle avevano promesso un taglio degli acquisti, ma nessuna decisione è stata presa. Adesso si ripiega su uno studio per capire quali sono le “esigenze difensive” dell'Italia. Un espediente per prendere tempo e rinviare le scelte su una materia infuocata. Ma il leader della Lega, Matteo Salvini, invece vuole andare avanti negli acquisti

    2/11 Storia dell'F-35 - Il sì dei governi Prodi, D'Alema, Berlusconi

    In origine chiamato Jsf (Joint strike fighter, il caccia interforze degli Stati Uniti), l'F-35 è diventato l'emblema di un velivolo da combattimento controverso, costoso e con problemi di sviluppo e di efficacia. Lo stesso Pentagono ha rivolto critiche severe in alcune fasi, si è parlato del rischio di esplosione dell'aereo se colpito da un fulmine e di difetti ad altri congegni tecnologici, come il casco del pilota. A livello politico l'Italia ha aderito al programma nel 1998, quando al governo c'era Romano Prodi e il ministro della Difesa era Beniamino Andreatta. Ci sono stati accordi firmati dai governi e approvazioni del programma nelle commissioni parlamentari. A favore del programma F-35 si sono pronunciati il governo Prodi, poi il primo D'Alema insediatosi nell'ottobre 1998, poi il secondo governo Berlusconi nel 2002, di nuovo Prodi nel 2007, quindi il quarto governo Berlusconi nel 2009.

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