Il vertice Ue-Cina a Bruxelles in programma il prossimo 9 aprile si svolgerà «a poco più di due settimane dalla conclusione della visita di Stato del presidente Xi Jinping in Italia». Ai capi di Stato e di governo Ue, giovedì prossimo, «potrò quindi ribadire la piena coincidenza tra la visione italiana del rapporto con la Cina e la strategia seguita dall'Unione europea, che sarà persino rafforzata dall'approccio italiano». Nelle comunicazioni in Aula alla Camera in vista del Consiglio Ue del 21 e 22 marzo il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ribadisce la linea eurocentrica dell'Italia, dopo le polemiche sull'adesione del nostro Paese al piano di infrastrutture della "Nuova Via della Seta" promosso da Pechino. Nel pomeriggio la replica al Senato.
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Attenzione italiana per Via della Seta «pienamente legittima»
A summit eurocinese di aprile - minimizza Conte parlando ai deputati di Montecitorio - «il nostro Memorandum con Pechino
sull'iniziativa Belt and Road, una delle tante intese che verranno firmate, voglio precisare, non desterà più grande attenzione».
Al tempo stesso, il premier rivendica gli sforzi per una "intesa speciale" di Roma con il gigante asiatico. «L'attenzione
economico-commerciale» per la "Via della Seta", spiega, «è pienamente legittima. Ed è giustificata proprio alla luce dei nostri
interessi nazionali: possiamo potenziare il nostro export verso un mercato di enormi dimensioni». Quanto al controverso Memorandum
- messo sotto al microscopio sia da Bruxelles che dall'amministrazione Trump, «non presenta alcun rischio per i nostri interessi
nazionali ed è pienamente in linea con la strategia dell'Ue».
Non accordo internazionale ma semplice intesa programmatica
In un altro passaggio, Conte torna sul documento di intesa con la Cina per ribadire che si tratta di un «accordo internazionale»
e «non crea vincoli giuridici». «Se proprio volessimo definirlo - spiega Conte - possiamo più correttamente ragionare di una
"intesa programmatica" che, ribadisco, pur non dando luogo a impegni giuridicamente vincolanti, delinea obiettivi, principi
e modalità di collaborazione nell'ambito dell'iniziativa Belt and Road, grande progetto di connettività euroasiatica che sin
dal suo lancio, nel 2013, ha attirato l'interesse dell'Italia».
Il viaggio a Pechino a fine aprile
Dopo aver sottolineato la validità dell'approccio dell'Italia «più trasparente di altri Paesi» nei rapporti con la Cina e
pienamente allineato ai capisaldi della politica estera Ue (l'Agenda 2030, l'Agenda 2020 di cooperazione Ue-Cina e la Strategia
Ue per la connettività euroasiatica), il premier annuncia la sua partecipazione alla seconda edizione del Forum Belt and Road,
in programma a Pechino il 26 e il 27 aprile. Il Forum, spiega ai parlamentari, «mi offrirà un'ulteriore occasione per promuovere,
in uno spirito di collaborazione con Pechino, quella che deve essere la visione italiana ed europea sull'iniziativa Belt and
Road».
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