«È stato un buon e proficuo incontro», sulla Tav «abbiamo condiviso un metodo, riferiremo ai nostri rispettivi ministri competenti, Toninelli e Bourne» che avranno il compito di analizzare i risultati dell'analisi costi-benefici e «su quella base aprire una discussione, una discussione aperta».
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Dice così di primo mattino il premier Giuseppe Conte, al termine del bilaterale con il presidente francese Emmanuel Macron in un hotel del centro di Bruxelles. Ma a fine giornata, concluso il Consiglio europeo, il presidente francese puntualizza i contenuti del faccia a faccia. «Con Conte abbiamo parlato di diversi temi, sulla Tav mi ha comunicato gli interrogativi e l'analisi costi-benefici, e gli ho ricordato che abbiamo un impegno intergovernativo e ci sono degli impegni che ci legano e ci legano all'Ue».
Quanto al tono «apparentemente irritato» di Macron sulla linea Torino-Lione mostrato giovedì sera, questo «era dettato dalla volontà di non farsi coinvolgere in un dibattito politico», precisa Conte.
«Mi ha spiegato che siccome ha visto che in Italia le forze politiche sono molto coinvolte e hanno preso posizioni diametralmente
opposte, voleva evitare di lasciarsi coinvolgere in un dibattito politico interno. Per evitare la pressione che già gli stavate
trasmettendo voi giornalisti». Macron aveva liquidato la questione come «un problema italo-italien» spiegando quando «ci sono dei temi di divisione nazionale o domestici di un paese al Consiglio europeo si perde del tempo
e
io non ne ho molto da perdere».In aggiunta a quello, nel pomeriggio fa trapelare che l'impegno della Francia sulla Torino-Lione è chiaro, soprattutto finanziario
e su questo non c'è nessun dubbio da parte dei francesi. Una lettura parzialmente corretta dal presidente del Consiglio italiano. «Ho visto la dichiarazione dell'Eliseo che riguarda
la redistribuzione di risorse economiche ma io non ho parlato di quello, ho parlato dell'analisi costi-benefici», tiene a
precisare il presidente del Consiglio in un punto stampa. «Abbiamo affidato ai nostri ministri il compito di condividere l'analisi
costi-benefici e lì si aprirà una discussione. È prematuro fare una valutazione, prima bisogna condividere questi risultati.
L'importante è che partirà un tavolo tecnico con i ministri competenti che faranno un'istruttoria».
Insomma un sovrapporsi di posizioni che spinge la capogruppo di Forza Italia al Senato Anna Maria Bernini a chiedere un chiarimento ufficiale. «Se l'Eliseo afferma che la Francia va avanti sulla Tav Conte non può dire di aver aperto un tavolo per ridiscutere l'opera e i costi-benefici. Lo aspettiamo in Parlamento per chiarire le sue disinvolte e poco veritiere dichiarazioni rilasciate a Bruxelles». Chi non allenta la pressione per un esito positivo della vicenda è Matteo Salvini il quale, commentando gli sviluppi dopo il bilaterale tra Conte e Macron, continua a pensare «che l'Italia abbia ancora bisogno di essere meglio collegata al mondo e che si faccia inquinando di meno, nel rispetto dell'ambiente».
Sui rapporti Ue-Cina, riferisce il premier Conte sintetizzando la posizione italiana, «riteniamo che l'Italia stia dando un grande contributo proprio perché nel Memorandum abbiamo inserito richiami ai principi europei, abbiamo ottenuto varie modifiche in modo da trasmettere da subito, a un partner che può diventare strategico come la Cina, delle premure che sono connaturate al nostro sistema, sensibilità interna, che ci deriva dall'appartenere a un ordinamento sovranazionale da tempo qual è l'Ue» .
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Infine toccato anche il tema dei latitanti residenti in Francia e con Macron «abbiamo condiviso il fatto che i nostri ministri della Giustizia su questo si incontreranno. Io gli ho chiesto di superare la dottrina Mitterand. Lui ha detto che si incontreranno anche su questo i ministri e valuteranno dal punto di vista tecnico, anche su questo ha dimostrato apertura». Senza riferimenti a casi specifici, viene precisato.
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