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MEMORANDUM siglato A VILLA MADAMA

Italia-Cina: cosa c’è negli accordi sulla Via della Seta. Dossier per 20 miliardi potenziali

Il Memorandum sulla Via della Seta consente a Italia e Cina di «impostare una più efficace relazione e costruire meglio rapporti che sono già molto buoni». Così esordisce a Villa Madama il premier Giuseppe Conte al tavolo (affollato di ministri e rappresentanti delle due delegazioni) con il presidente Xi Jinping nel giorno della firma del documento. Alla sua destra il vicepremier M5S Luigi Di Maio: è lui, alle 12 in punto, a porre materialmente il suo nome e cognome in calce all'intesa quadro sulla Belt and Road Initiative.

Di Maio: vittoria del made in Italy, ora task force al Mise
L’intesa è storica: l’Italia è il primo Paese del G7 ad aderire alla Via della Seta. È Di Maio ad aver guidato l’accelerazione nei rapporti con la Cina di Xi Jinping. È sempre lui, con la sponda di Conte, ad aver difeso il Memorandum davanti alle rimostranze e ai dubbi dell’alleato Matteo Salvini e del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, nonostante fosse stato l’uomo della Lega al Mise, Michele Geraci, a tessere la trama dell’accordo negli ultimi nove mesi.

A conclusione della mattinata, Di Maio tira le fila: «È un accordo in cui credo tantissimo, che permette al made in Italy di colonizzare il mondo». E di «riequilibrare a nostro favore la bilancia commerciale». Poi annuncia una «task force Cina» al Mise che aiuterà le imprese «ad andare su quel mercato». Allo scetticismo di Salvini replica: «Ha il diritto di parlare, ma io da ministro dello Sviluppo economico faccio i fatti per le nostre imprese».

Il patto: 29 accordi per 7 miliardi
A Villa Madama - tappeto rosso, picchetto d’onore, elicotteri in volo e un imponente apparato di sicurezza - va in scena la firma di un patto che impegna Italia e Cina a lavorare alla Belt and Road Initiative, rafforzando le relazioni politiche e gli scambi commerciali. Per ora gli accordi sul piatto, la maggior parte dei quali firmati nei giorni scorsi, sono 29, dieci istituzionali e nove tra aziende (si veda l’approfondimento sul Sole 24 Ore in edicola), e valgono in tutto 7 miliardi. «Solo quello tra imprese 2,5 miliardi - sottolinea Di Maio - che diventano 20 considerando l’effetto volano». Si va dal commercio all’energia (coinvolte Ansaldo, Snam, Eni), dalle infrastrutture alle telecomunicazioni, dal turismo ai porti, fino a gemellaggi e iniziative culturali. Con il colosso cinese Cccc che entra nel retromolo di Trieste e tra le banchine di Genova.

Conte accoglie Xi Jinping
Conte - rientrato da Bruxelles dove ha dovuto replicare alle osservazioni critiche di Merkel e soprattutto di Macron, che vedranno Xi insieme a Juncker - arriva poco prima delle 10.30. Attende alla fine del red carpet, alle sue spalle le tre bandiere: in mezzo il tricolore, a destra la cinese, a sinistra quella europea. Si attarda a parlare con i Carabinieri. Xi Jinping giunge un quarto d'ora dopo. La banda dei Carabinieri intona gli inni nazionali, poi strette di mano davanti alle telecamere e ai fotografi. E poi un bilaterale durato circa 50 minuti.

Per Xi ora destinazione Palermo
Dopo la firma un pranzo veloce a base di lasagna al ragù di crostacei e spigola con vongole e telline. Xi deve ripartire subito, destinazione Palermo. La città del presidente Sergio Mattarella, che ieri al vertice con Xi ha ritagliato il perimetro del Memorandum sottolineandone il carattere della «reciprocità». Degli scambi e dei diritti.

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