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L’Ocse boccia l’Italia: Pil a -0,2% nel 2019 e…

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conte: sottostimano manovra

L’Ocse boccia l’Italia: Pil a -0,2% nel 2019 e «quota 100 da abrogare»

Il Pil italiano dovrebbe registrare una contrazione dello 0,2% nel 2019 e un aumento dello 0,5% nel 2020. Sono le previsioni aggiornate dell'Ocse contenute nel Rapporto economico sull'Italia, il "Survey Italia 2019" presentato oggi a Roma dal segretario generale dell'Ocse, Angel Gurria, alla presenza del ministro dell'Economia Giovanni Tria. Un rapporto che boccia le riforme e invita ad «abrogare le modifiche alle regole sul pensionamento anticipato» perché Quota 100 aumenterà «la diseguaglianza intergenerazionale e farà aumentare il debito pubblico». La retromarcia su queste misure, secondo Gurria, «libererebbe 40 miliardi». Mentre il reddito di cittadinanza «rischia di incoraggiare l'occupazione informale e di creare trappole della povertà». «Oggi l’Italia è ufficialmente in stallo, serve un programma di riforme pluriennale», dichiara Gurria, sottolineando che in Italia «il tenore materiale di vita, inteso come Pil procapite, è all'incirca allo stesso livello del 2000», notando però anche che «la riduzione del rapporto fra debito e Pil è una priorità».

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Replica Di Maio su Facebook: «L’Ocse non si intrometta, sappiamo quello che facciamo. E il ministro Tria assicura che il rapporto deficit/Pil «sarà migliore della stima Ocse» e spiega che il reddito di cittadinanza «è legato al lavoro, così si evitano gli abusi», mentre Quota 100 «nasce da un problema di transizione» collegato alla riforma delle pensioni. Anche l’altro vicepremier, Matteo Salvini dichiara che «Quota 100 darà un lavoro sicuro a più di 100mila giovani italiani e ne sono orgoglioso. Questo significa costruire il futuro, questa sarà vera crescita sociale ed economica».

Conte: forte dissenso, previsioni sottostimano manovra
Arriva in serata su Facebook anche il commento del premier Giuseppe Conte, che domani vedrà il segretario Gurria: «Le previsioni dell'Ocse sulla crescita - scrive Conte - sono tra le più pessimiste: sottostimano completamente
l'effetto positivo sul Pil delle misure espansive che abbiamo introdotto con la legge di bilancio». «Domani avrò modo di confrontarmi con Gurrìa ribadendo il mio forte dissenso sulle sue stime, come abbiamo già fatto nella discussione tecnica avuta a Parigi lo scorso febbraio», aggiunge il premier, «ribadirò, inoltre, che i fondamentali dell'economia italiana restano solidi pur nel quadro di un generale rallentamento internazionale».

Salvini: analisi Ocse mi scivolano proprio addosso
Al ministro dell'Interno e vicepremier Matteo Salvini «scivolano proprio addosso» le analisi dell’Ocse. «Che ci siano più di 100 mila italiani che vanno in pensione quest'anno - ha detto al suo arrivo a Como per un comizio - e decine di migliaia di giovani che cominceranno a lavorare quest'anno grazie a questa legge, significa che la crescita verrà per forza. Se mi chiedono di tornare indietro, non hanno capito nulla».

Tria: deficit al 2,5%? Risultato sarà migliore, a breve Def con quadro programmatico
«Manca poco tempo al rilascio del Def, lì sarà specificato il quadro programmatico» ha spiegato il ministro Tria durante la presentazione dei dati, sottolineando che «in termini di deficit nominali» il risultato sarà «migliore di quello stimato dall'Ocse», cioè il 2,5% nel 2019. L’obiettivo del governo, ha sottolineato, è quello di «rispettare gli impegni» e se possibile «avere un miglioramento rispetto a questi impegni».

Gurria: marcia indietro su Quota 100 vale 40 miliardi
«Una marcia indietro sul regime di pensionamento anticipato introdotto con Quota 100consentirebbe di liberare risorse per 40 miliardi di euro» da qui al 2025, ha detto Gurria durante la presentazione dei dati, spiegando che «oggi l’economia italiana è ufficialmente in stallo» , e «il rallentamento dell'economia sottolinea ancora una volta l'urgenza di sviluppare politiche per rivitalizzare la crescita». L'Italia «continua ad affrontare significativi problemi in campo economico e sociale», ha aggiunto il segretario Ocse, e «per risolverli è necessario adottare una serie di riforme pluriennali per favorire una crescita più solida e inclusiva e ripristinare la fiducia nella capacità di riforma».
L’elevato debito pubblico italiano, superiore al 130% del Pil pone «gravi rischi per il sistema bancario la cui stabilità è stata recuperata con difficoltà», ha continuato Gurria, aggiungendo che la riduzione del debito pubblico «è una priorità».

Gurria: assicurarsi che Quota 100 sia temporanea
Su Quota 100 si è consumato un vero e proprio botta e risposta fra Tria e Gurria. Ha iniziato il segretario Ocse, sollevando il dubbio, da ex ministro delle Finanze, sulla temporaneità di un beneficio come quello introdotto con Quota 100: «Non c’è niente di più stabile di una misura temporanea». Risponde Tria: «Segnalo che non solo si tratta di una misura temporanea ma sperimentale perché serve ad affrontare un problema di transizione della riforma pensionistica precedente che ha creato un problema di transizione con interruzione di breve periodo del turn over naturale e anche del turn over delle competenze sia nel settore pubblico che nel settore privato. Risposta finale di Gurria: «Va bene la transizione ma assicurarsi veramente che sia temporanea».

Di Maio: sappiamo cosa facciamo, no intromissioni
«Rispetto l'opinione di tutti, ma quando non perdi occasione per sparare contro il mio Paese e contro gli italiani no, mi dispiace, ma questo non lo accetto» scrive il vicepremier Di Maio su Facebook, invitando l’Ocse a evitare «intromissioni».
L’organizzazione per lo sviluppo economico «a settembre 2018 ci chiedeva di non cancellare la Fornero - si legge ancora nel posto - e oggi in un nuovo report scrive che bisogna subito abrogare Quota 100 perché crea debito e isuguaglianze. Poi scrive che il Reddito di cittadinanza 'incoraggia l'occupazione informale' e crea 'trappole della povertà'. Sapete cosa significa tutto questo? Che stiamo andando nella giusta direzione», scrive Di Maio.
«Andiamo avanti così, con lo scopo di restituire dignità ai cittadini. Qualcuno seduto su una scrivania lontano migliaia di chilometri crede che l'Italia per ripartire debba attuare politiche di austerity? Bene, le facessero a casa loro. I nostri prossimi passi sono un abbassamento del carico fiscale alle imprese e un grande aiuto alle famiglie».

Tria: reddito legato al lavoro, Quota 100 nasce da problema transizione
Il reddito di cittadinanza «è concepito con il duplice intento di consentire» a chi è «a rischio emarginazione di entrare nel mercato lavoro e, come conseguenza, di aumentare la propensione al consumo e irrobustire la domanda interna», spiega Tria “difendendo” la riforma del suo governo. «Il meccanismo di condizionalità», continua il ministro, legato al «coinvolgimento attivo in percorsi lavorativi consente di evitare eventuali abusi», il sussidio «rappresenta una attivazione di forza lavoro potenziale e non solo uno strumento assistenziale». Mentre Quota 100, spiega ancora il ministro, «serve ad affrontare un problema di transizione» collegato alla riforma delle pensioni «di alcuni anni fa fatta per dare stabilità e sostenibilità al sistema pensionistico». Il problema di transizione - ha spiegato Tria - è che «si è determinata, specie nel breve termine, un'interruzione di quel turnover naturale della forza lavoro». A chi gli chiede poi se sia d'accordo con le parole Di Maio - che invita chi crede che servano «politiche di austerity» ad attuarle «a casa loro» - Tria risponde: «L’Ocse non parla di austerity» .

Riforme bocciate
«Il bilancio 2019 persegue giustamente l'obiettivo di assistere i cittadini poveri - spiega il rapporto Ocse - ma gli effetti positivi sulla crescita dovrebbero essere scarsi, in particolare a medio termine. Il Reddito di Cittadinanza stanzia fondi supplementari significativi per i programmi di contrasto alla povertà, ma la sua efficacia dipenderà in misura cruciale da sostanziali miglioramenti dei programmi di formazione e ricerca di lavoro». Oltre al RdC, la bocciatura dell'Ocse tocca anche "Quota 100", il secondo pilastro del "Decretone", da poco convertito in legge.

Sul fronte Quota 100, «l'abbassamento dell'età pensionabile a 62 anni con almeno 38 anni di contributi rallenterà la crescita nel medio termine, riducendo l'occupazione tra le persone anziane», si legge nel Survey, e, «se non applicata in modo equo», la riforma aumenterà «la diseguaglianza intergenerazionale e farà aumentare il debito pubblico». L'invito è quindi di «abrogare le modifiche alle regole sul pensionamento anticipato introdotte nel 2019 e mantenere il nesso tra l'età pensionabile e la speranza di vita».

« Il combinato disposto di una politica di bilancio espansiva e una debole crescita faranno lievitare il disavanzo delle finanze pubbliche, che passerà dal 2,1% del Pil nel 2018 al 2,5% nel 2019 e al 3% nel 2020. Il debito pubblico salirà dal 132% del 2018 al 134% del 2019 e al 135% nel 2020. Quanto al tasso di disoccupazione, l'Ocse prevvede per quest'anno una risalita significativa dal 10,6% del 2018 al 12%, fino al 12,1% nel 2020. Sebbene l'occupazione sia aumentata, è ancora tra le più basse dei Paesi dell'Ocse, in particolare per le donne. La qualità del lavoro è bassa e la discrepanza tra gli impieghi e le qualifiche dei lavoratori è elevata se raffrontata su scala internazionale. La crescita della produttività è stata debole o negativa negli ultimi 25 anni, si legge nel Rapporto.

Come sempre, il Survey Ocse suggerisce al Paese oggetto della sua analisi una serie di indicazioni per migliorare l'economia e la crescita. Per l'Italia, le raccomandazioni riguardano la riduzione del cuneo fiscale per i lavoratori a basso reddito e interventi normativi per favorire la partecipazione del secondo coniuge alla vita attiva attraverso la diminuzione dei contributi sociali a carico del datore di lavoro e mediante riforme fiscali e previdenziali, mantenendo la progressività del sistema d'imposizione. Per affrontare le sfide strutturali dell'Italia, l'Ocse giudica poi necessario un pacchetto di riforme pluriennali che ripristini la fiducia.

Tra le principali raccomandazioni c'è poi l'aumento della produttività, anche per compensare il forte effetto negativo dell'invecchiamento e il calo della popolazione attiva. Prioritario, per questo, una maggiore promozione della concorrenza, specie nei servizi professionali e pubblici locali, e lo sviluppo delle dinamiche d'impresa e di innovazione, anche tramite incentivi mirati legati a Industria 4.0. Sul piano degli investimenti l'Ocse ribadisce la necessità di semplificare il Codice degli Appalti, preservando i poteri dell'Autorità anticorruzione ed elaborato un programma di sviluppo territoriale.

Nella Capitale Gurria illustrerà il "Survey Italia 2019" dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico anche ad un evento dell'Università Luiss, dove prenderà parte a una tavola rotonda dal titolo "Crescita inclusiva: nuovi orizzonti per il futuro dell'Italia".

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