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1/10 Il decreto Crescita 2019: Alitalia, il Tesoro entra nella newco

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    APPROVATO «SALVO INTESE»

    Dalle multe all’Imu sui capannoni, ecco le novità del decreto crescita

    Alla fine il via libera del governo, dopo un acceso Consiglio dei ministri durato oltre tre ore, è arrivato. Ma quello al decreto crescita è stato un via libera «salvo intese», il che significa che il testo non è definitivo ma subirà modifiche e integrazioni. Un articolato, quello del provvedimento su cui punta l'esecutivo giallo verde per rilanciare una crescita al palo, che ha imbarcato undici nuove norme presentate dallo Sviluppo economico, acquisendo la parvenza di una “decreto omnibus”. Cinquanta disposizioni in tutto, che spaziano dal pacchetto fiscale, con il ritorno dei superammortamenti e dall'aumento progressivo della deducibilità dall'Ires e dall'Irpef dell'Imu pagata per i capannoni alle tutele per il Made in Italy, dal prestito ponte di Alitalia agli incentivi per il rientro dei cervelli, all'immunità limitata a manager e commissari dell'Ilva. Il decreto ha perso il dossier più delicato: quello sui rimborsi ai risparmiatori, rinviato alla prossima settimana. Ecco alcuni dei punti principali del provvedimento.

    1/10 Il decreto Crescita 2019: Alitalia, il Tesoro entra nella newco

    La norma su Alitalia consente di convertire una parte del prestito ponte di 900 milioni - concesso dallo Stato alla compagnia nel maggio 2017 - in equity. Questo dovrebbe permettere al ministero del Tesoro di entrare eventualmente nella newco per la nuova Alitalia con una quota che, nelle ipotesi finora indicate, potrebbe essere al 15 per cento. In pratica il Tesoro potrebbe diventare uno dei soci della nuova Alitalia che potrebbe prevedere l'ingresso di Delta Airlines (con il 15%) e di Ferrovie dello Stato (con il 30% massimo).

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