Italia

6/10 Il decreto Crescita 2019: spinta al venture capital

  • Abbonati
  • Accedi
    APPROVATO «SALVO INTESE»

    Dalle multe all’Imu sui capannoni, ecco le novità del decreto crescita

    Alla fine il via libera del governo, dopo un acceso Consiglio dei ministri durato oltre tre ore, è arrivato. Ma quello al decreto crescita è stato un via libera «salvo intese», il che significa che il testo non è definitivo ma subirà modifiche e integrazioni. Un articolato, quello del provvedimento su cui punta l'esecutivo giallo verde per rilanciare una crescita al palo, che ha imbarcato undici nuove norme presentate dallo Sviluppo economico, acquisendo la parvenza di una “decreto omnibus”. Cinquanta disposizioni in tutto, che spaziano dal pacchetto fiscale, con il ritorno dei superammortamenti e dall'aumento progressivo della deducibilità dall'Ires e dall'Irpef dell'Imu pagata per i capannoni alle tutele per il Made in Italy, dal prestito ponte di Alitalia agli incentivi per il rientro dei cervelli, all'immunità limitata a manager e commissari dell'Ilva. Il decreto ha perso il dossier più delicato: quello sui rimborsi ai risparmiatori, rinviato alla prossima settimana. Ecco alcuni dei punti principali del provvedimento.

    6/10 Il decreto Crescita 2019: spinta al venture capital

    La norma sui Pir (Piani individuali di risparmio) è stato il giallo delle ultime settimane. Ed è stata in bilico fino all'ultimo tanto che la misura alla fine dovrebbe essere saltata: nelle ultime versioni la misura, ridisegnata dal Mef e contestata dal Mise, diluiva in tre anni gli obblighi di investimento a favore del venture capital (Vc). L'obiettivo di base è quello di una maggiore spinta per il Vc anche grazie agli enti previdenziali privati. Questi ultimi, infatti, in base a un'altra norma prevista nel testo di ingresso di ieri sera, prevede che per ottenere l'esenzione sugli investimenti in economia reale della manovra 2017 gli enti previdenziali privati dovranno riservare proprio a fondi di Vc il 3,5% del loro attivo patrimoniale. Dovrebbe essere stata licenziata la norma sulle «Sis», società di investimento semplice, da costituire come Spa con capitale fino a 25 milioni raccolto presso investitori professionali o tramite i “business angels”.

    © Riproduzione riservata