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In Parlamento nessuna richiesta di riduzione dell’orario di lavoro

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la proposta di tridico

In Parlamento nessuna richiesta di riduzione dell’orario di lavoro

L’idea del presidente dell'Inps Pasquale Tridico - lanciata ieri da uno scranno dell’Università La Sapienza di Roma - di ridurre l’orario di lavoro a parità di salario per spingere l’occupazione, non è nuova. In Italia ne parlava anni fa Beppe Grillo e la mission da tempo viene portata avanti dai partiti a sinistra del Pd. Tanto è vero che subito il segretario nazionale di Sinistra italiana ha annunciato il deposito lunedì prossimo di una proposta di legge elaborata insieme al professor De Masi che mira a ridurre a parità di salario, l’orario di lavoro. In realtà spulciando fra le proposte di legge depositate in Parlamento non si parla mai di riduzione dell’orario di lavoro a parità di introiti.

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Bernini e Gelmini (Fi): attrarre investimenti e sviluppo economico
Sulla proposta pollice verso di Anna Maria Bernini e Maria Stella Gelmini, rispettivamente presidente dei senatori e presidente dei deputati di Forza Italia. Bernini sottolinea come con il «lavorare meno, lavorare tutti» il neopresidente dell'Inps Tridico, ideologo del reddito di cittadinanza, rilancia anche il vecchio slogan sessantottino secondo cui la riduzione dell'orario di lavoro, a parità di salario, sarebbe una leva per ridistribuire ricchezza e aumentare l'occupazione. Un esperimento già ampiamente fallito in Francia, ma che rappresenta un nuovo passaggio verso il trionfo della decrescita felice. Un'assurdità». Secondo la senatrice azzurra «per distribuire il lavoro, prima bisogna mettere le imprese in condizione di crearlo attraverso investimenti e sviluppo economico». gelmini parla di «grave allergia al lavoro dei dirigenti del Movimento 5 Stelle ha contagiato anche i vertici dell'Inps» . Tridico, dice, «ha rispolverato lo slogan degli anni '70: “lavorare meno, lavorare tutti” ed ha subito entusiasmato Di Maio. La proposta è la stessa di allora: ridurre l'orario di lavoro a parità di salario. E questo per compensare gli aumenti di produttività. Peccato che in Italia la produttività sia al palo da anni e che il costo del lavoro sia già esorbitante. Piuttosto occorrerebbe tagliare il cuneo fiscale (per il quale, come dimostrano i dati Ocse, siamo al top in Europa) e far ripartire lo sviluppo».

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Cominardi (M5S): approfondimento con imprese e sindacati
Si chiama “Disposizioni concernenti la disciplina dell'orario di lavoro e istituzione dell'Osservatorio nazionale sull'orario di lavoro” il testo il 19 aprile 2018 dello scorso anno, presentato alla Camera dal sottosegretario pentastellato al Lavoro Claudio Cominardi. Il cui testo non è ancora disponibile online. Sul suo blog ha scritto: «Riduzione dell'orario di lavoro e produttività vedo ampi spazi di confronto tra le nostre posizioni e quelle di sindacati e imprese». Cominardi afferma che «l'Italia in Europa è uno dei Paesi in cui si lavora di più in assoluto: ognuno di noi lavora circa 1.800 ore all'anno e solo la Grecia riesce a fare peggio. In Francia si lavora circa 240 ore in meno, in Germania 350». E sottolinea che la proposta di Tridico, «come ha correttamente ribadito il ministro Luigi Di Maio, merita un sereno approfondimento attraverso un confronto sincero con imprese e sindacati».

Martina (Pd): sì al confronto sulla riduzione dell’orario
«Si al confronto sulla riduzione dell'orario.Introdurre tetto di ore al mese», scrive Maurizio Martina (Pd) in un post su facebook. «Sono a favore di un confronto serio sulle possibili vie per sperimentare una riduzione dell'orario di lavoro. Non mi faccio affascinare in modo semplicistico dall'ultima intervista di giornata, ma vorrei si riflettesse sul tema provando a ragionare nel merito».

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