È stato siglato all'alba, a Palazzo Chigi, al termine di un tour de force negoziale durato molte ore, l'accordo tra i sindacati rappresentativi della scuola (Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda) e il Governo, presenti il ministro dell'Istruzione Bussetti e il premier Conte. L'intesa – che prevede tra l'altro più risorse per il rinnovo contrattuale nella prossima legge di bilancio e soluzioni per il precariato - ha indotto i sindacati a sospendere lo sciopero che era stato proclamato per il prossimo 17 maggio.
Tra i punti condivisi, in particolare, il via libera all'iter per il rinnovo del Contratto collettivo di lavoro del comparto Istruzione, scaduto nel dicembre scorso, con l'impegno del Governo a garantire il recupero graduale nel triennio del potere di acquisto delle retribuzioni dei lavoratori della scuola e il graduale avvicinamento dei docenti e del personale Ata alla media degli stipendi dei colleghi europei. L'intesa prevede poi la regolare indizione di concorsi per gli insegnanti e modalità semplificate per l'immissione in ruolo del personale docente che abbia una pregressa esperienza di servizio pari ad almeno 36 mesi.
Sul fronte dell'università e della ricerca, il Governo si è invece impegnato a consentire una maggiore flessibilità nel'utilizzo del salario accessorio e ad
incrementare il personale che svolge attività di ricerca e didattica. Novità anche per quanto riguarda l'autonomia differenziata
delle Regioni, fortemente osteggiata dai sindacati della scuola: il Governo si è infatti impegnato a salvaguardare l'unità e l'identità culturale del sistema nazionale di istruzione e ricerca, promuovendo un sistema di reclutamento uniforme e che tutto il personale abbia uno stesso contratto collettivo.
«Consapevole di dover investire di più» nella scuola, «pur in un quadro di finanza pubblica che purtroppo ci pone dei vincoli, il Governo si è impegnato a individuare le risorse necessarie per il rinnovo dei contratti, assicurando un congruo incremento degli stipendi», ha annunciato il presidente del Consiglio Conte all'esito del confronto, sottolineando che le retribuzioni degli insegnanti «devono essere adeguate alla responsabilità che ricoprono». «Andiamo avanti sulla via del dialogo - ha poi concluso - con l'obiettivo di superare le vertenze di un comparto troppo a lungo trascurato dai precedenti governi». «Ringrazio il presidente Conte per il supporto dato alla trattativa e ringrazio i sindacati: insieme stiamo lavorando per il bene della scuola», ha commentato il ministro Bussetti.
Soddisfatti dell'intesa siglata nella notte anche i sindacati, che in una nota congiunta diffusa questa mattina apprezzano il confronto promosso dal Governo, «metodo che dovrebbe essere permanente e ordinario e non da utilizzare solo nei momenti in cui le organizzazioni sindacali sono costrette a mobilitarsi». Favorevole, in particolare, il giudizio sulla «chiara e condivisa presa di posizione a favore della identità e dell'unità culturale del paese da perseguire attraverso la scuola garantendo con l'intesa lo stato giuridico del personale, il valore nazionale dei contratti, il sistema nazionale di reclutamento del personale e le regole per il governo delle scuole autonome».
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