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Dossier Portare l’acqua è un’impresa

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Dossier | N. 14 articoli L'Acqua in Festival

Portare l’acqua è un’impresa

(Imagoeconomica)
(Imagoeconomica)

L’acqua è un bene scarso ed essenziale. Non va sprecato e deve essere accessibile a tutti.
È importante quindi innanzitutto promuoverne un consumo consapevole, per tutti gli usi rilevanti: dall'agricoltura, all'industria, alle utenze civili.
È necessario, di conseguenza, investire su tutte le nuove tecnologie che sono in grado di ridurre drammaticamente i consumi e, al tempo stesso, promuovere massicce campagne di sensibilizzazione sull'acqua come “bene prezioso”.
Al tempo stesso l'acqua è un bene da “maneggiare con cura” o meglio con competenza.

La gestione del ciclo idrico integrato nelle diverse fasi, dalla captazione sino alla depurazione, richiede un'elevata specializzazione, sempre più sofisticate tecnologie ed ingenti investimenti.
Per questo servono imprese efficienti, pubbliche, miste o private che siano, operanti su larga scala ed in grado di assicurare i migliori standard di qualità.
Nulla a che vedere con il mercato. Nell'acqua non c'è concorrenza sul prezzo. La bolletta dell'acqua è decisa da un'Autorità pubblica, così come gli investimenti necessari.

Chi gestisce ha solo la responsabilità di attuare, nel miglior modo possibile, quanto il Governo, in termini di politiche, ed il regolatore, in termini di tariffe, investimenti e qualità, decidono.
Il cittadino, tutelato dal mantenimento in mano pubblica delle decisioni, non può che guadagnare da una gestione industriale del settore.
Prova ne è il fatto che, qualunque sia l'indicatore assunto, dalle perdite di rete agli investimenti per abitante, il servizio assicurato è nettamente migliore laddove operano le imprese più efficienti.

In senso opposto, le situazioni più drammatiche, con pochissime eccezioni, si riscontrano laddove il ciclo idrico è gestito in modo frammentato da piccoli comuni con l'approccio ed i vincoli tradizionali della pubblica amministrazione.
Non si tratta di contrapporre diverse posizioni ideologiche.
Semplicemente è importante che ciascuno faccia il suo mestiere, quello in cui ha davvero competenze distintive.
Agli enti pubblici quindi le politiche e le regole. Alle imprese la gestione.
Solo così potremo assicurare a tutti i cittadini i servizi che si meritano, superando le clamorose differenze tra territori che oggi contraddistinguono il nostro paese.

Solo in questo modo potremo anche tutelare le fasce più deboli della popolazione, assicurando il dovuto sostegno a tutte le famiglie che si trovano in situazioni di difficoltà economica.
Solo così potremo, alla fine, avvicinarci alle migliori esperienze europee che un approccio industriale alla gestione del servizio hanno da tempo messo in campo.
Insomma, è ora di prendere piena coscienza del fatto che, se non c'è dubbio che l'acqua sia un bene universale da garantire a tutti, portare l'acqua è sicuramente un'impresa.

(*) presidente Utilitalia

(Il Sole 24 Ore Radiocor)

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