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Le risposte delle griffe e dei fornitori

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LE INCHIESTE DI FIUME DI DENARO

Le risposte delle griffe e dei fornitori

Le domande inviate al Gruppo Prada e le risposte ricevute

Prada è al corrente della verifica della Gdf?

Sì, il Gruppo Prada era al corrente della verifica.

Prada è al corrente che la società (…) ha affidato alla ditta (…) la produzione di borse e cartelle a marchio Prada?

Sì. I fornitori del Gruppo Prada forniscono puntualmente l'elenco di fornitori terzi di cui si avvalgono.

Prada spa ha autorizzato la società (…) a cedere parte o tutto il contratto di produzione a fornitori terzi?

Non si tratta di cessione del contratto da parte della società (…) a fornitori terzi. La società (…) non assembla il prodotto finito di Prada spa ma esegue una parte delle lavorazioni e/o dei componenti. È l'azienda (…) ad avere un contratto con Prada spa per l'assemblaggio del prodotto finito. L'acquisto delle materie prime e il taglio di queste ultime per la realizzazione di questo prodotto, così come il controllo qualità, viene invece direttamente eseguito da Prada spa.

Cosa la società Prada pensa di fare o ha già fatto in seguito a questo controllo della Guardia di Finanza?

Il Gruppo Prada dichiara di interrompere immediatamente qualsiasi rapporto con le aziende che non rispettano o che a loro volta si avvalgono di fornitori che non rispettano non solo la legislazione vigente ma anche gli impegni assunti nei confronti di Prada, come di seguito riportato.
Infatti, il Gruppo Prada si avvale di una procedura interna al fine di assicurare che i propri fornitori operino nel rispetto non solo dei termini di legge, ma anche dei principi e dei valori contenuti all'interno del Codice etico di Prada, la cui sottoscrizione costituisce il presupposto fondamentale per l'avvio di un rapporto commerciale.
Secondo tale procedura, la collaborazione con il fornitore è inoltre subordinata all'ottenimento periodico e sistematico di documenti, attestazioni o auto-certificazioni atte a garantire la conformità alle disposizioni di legge in materia di regolarità retributiva, previdenziale, contributiva, tributaria e di salute e sicurezza sul luogo di lavoro. Il Gruppo Prada richiede inoltre ai propri fornitori diretti di assicurare le stesse conformità da parte dei loro collaboratori (i.e. sub-fornitori di Prada), ossia la sottoscrizione del Codice etico e la conferma delle regolarità di cui sopra.
Infine, il Gruppo Prada auspica una sempre maggiore collaborazione da parte degli organi di controllo ufficiali, al fine di garantire a tutti i soggetti coinvolti e non, una supply chain sempre più sostenibile.

Marta Monaco (Financial and corporate communication senior manager Prada Spa)

La nota inviata da Burberry al Sole-24 Ore

Crediamo fortemente nel rispetto e nella salvaguardia dei diritti di tutti coloro che sono coinvolti nella realizzazione dei nostri prodotti, e facciamo tutto il possibile nell'applicare i più alti standard a tutta la nostra catena di fornitura. A tal proposito, chiediamo ai nostri partner e ai loro subappaltatori di rispettare i nostri responsible business principles. Questi principi sono stati implementati e diffusi attraverso la nostra adesione di lunga data al Global compact delle Nazioni unite e all'Ethical trading initiative.

Inoltre, tali principi sono sostenuti dalla Carta internazionale dei Diritti umani e dalle convenzioni fondamentali dell'International labour organization. Effettuiamo regolari monitoraggi per garantire la conformità delle attività e abbiamo progettato un programma volto ad aiutare i nostri partner a introdurre il controllo del commercio etico nella loro rete di subappaltatori.

La ditta (…) è stata sottoposta a revisione contabile nel dicembre 2018 e si è rivelata conforme, pertanto siamo rimasti estremamente delusi dei risultati dell'indagine svolta delle autorità italiane. Dato il nostro impegno a lavorare con i fornitori per incoraggiare il continuo miglioramento degli standard e dei processi lavorativi, riteniamo che le azioni della ditta (…) rappresentino una violazione della policy e sosteniamo la decisione di Tivoli di sospendere il proprio subappaltatore.

Un portavoce di Burberry

Le domande inviate a Tivoli group e le risposte ricevute

Tivoli È al corrente della verifica della Gdf?

Tivoli ha appreso del controllo, svolto il 6 marzo 2019, in tempi successivi ovvero il 27 marzo, quando la ditta (…) ci ha incidentalmente informati di aver subito un ordinario controllo della Gdf, e che tale controllo aveva avuto esito negativo (come già accaduto, ad esempio, in una precedente verifica).
L'informazione fornitaci, confortati dagli esiti del controllo precedente, non ci aveva preoccupati, e non si reputò che la verifica della Gdf dovesse farci anticipare quegli accertamenti che, da lì a breve, sarebbero stati effettuati nell'ambito degli audit che svolgiamo, con regolare cadenza temporale.
Per contro, a seguito della conversazione telefonica con voi intercorsa, ci siamo attivati per accertare l'esito dell'accesso della Gdf del 6 marzo 2019, tramite l'acquisizione dei verbali redatti nell'occasione, che ci sono stati forniti dalla ditta (…) il 3 aprile 20119.

Abbiamo, quindi, appreso solo in quel momento sia il tipo di accesso effettuato il 6 marzo 2019 presso la ditta (…), ovvero controllo Interforze (quale quelli che regolarmente si svolgono nei confronti delle aziende operanti nella realtà territoriale pratese-fiorentina), sia che era stata rilevata la presenza di 7 lavoratori che, ancorché muniti di regolare permesso di soggiorno, non risultavano regolarmente assunti; nessun rilievo invece su salute, igiene, sicurezza, condizioni di lavoro .

Dalla documentazione abbiamo anche constatato che la ditta (…) aveva regolarizzato la posizione dei suddetti lavoratori in conformità a quanto previsto dalla legge attraverso la loro assunzione ed il pagamento di una sanzione amministrativa pari, complessivamente, a circa 1.800,0€, così da poter tempestivamente riprendere l'8 marzo 2019 la propria attività produttiva.

Quale tipo di contratto è stato sottoscritto tra Tivoli Group e la ditta (…)?

Rapporto di sub-fornitura che si sostanzia in una assegnazione di ordini produttivi, come con numerose altre realtà produttive che collaborano con noi a Firenze, in Italia ed in Europa.
Tivoli si assicura, anche tramite audit regolari, che tutti i suoi sub-fornitori si impegnino a rispettare e rispettino in modo stringente tutte le leggi e le convenzioni nazionali ed internazionali in materia di lavoro e di responsabilità ambientale: questo è parte sostanziale del rapporto.

Cosa la società pensa di fare o ha già fatto in seguito a questo controllo della Guardia di Finanza?

L'accesso del 6 marzo 2019 è stata la prima ed unica occasione in cui la ditta (…) ha manifestato criticità in molti anni, nel corso dei quali tanto gli audit svolti da Tivoli (l'ultimo il 18 dicembre 2018), quanto le verifiche effettuate dalle Forze di polizia operanti sul territorio (l'ultima della Gdf del 30 maggio 2018 e quella precedente dell'Itl del 17 aprile 2018) avevano sortito esiti più che rassicuranti, non avendo dato adito ad alcun tipo di rilievo nei confronti della ditta (…).
Ciononostante, appreso l'esito del controllo, e sebbene la ditta (…) si fosse “regolarizzata” in tempi rapidi, Tivoli il 5 aprile 2018 ha sospeso fino a nuova comunicazione il rapporto con la ditta (…), per violazione del contratto: la ditta (…) sta ora continuando a lavorare solo con altri marchi ed altri committenti.

Stefano Giacomelli (Amministratore delegato Tivoli Group Spa)

La nota inviata da Gianni Chiarini al Sole-24 Ore

Vi informiamo che la nostra società non è al corrente di alcuna verifica effettuata dalla Guardia di Finanza di Firenze in data 6 marzo in un capannone a Campi Bisenzio (Fi) nel corso della quale sarebbe stata certificata la produzione di borse originali a marchio Gianni Chiarini.
I contratti che regolano il rapporto di fornitura con i nostri produttori non prevedono alcuna possibilità di sub-fornitura, salvo che la stessa venga esplicitamente approvata dalla nostra società. Allo stato attuale, nessuno dei nostri produttori è stato autorizzato a tali operazioni.

Qualora venissimo informati di comportamenti o prassi non conformi alle leggi, ci tuteleremo nelle sedi opportune, collaborando fattivamente con la Gdf.
Queste le informazioni che sono attualmente in nostro possesso. Restiamo a disposizione per ulteriori approfondimenti, nei limiti di quanto a nostra conoscenza, qualora fossero necessari alla vostra inchiesta.

Serena Greinschgl

Le domande inviate a Cristinaeffe e le risposte ricevute

Cristinaeffe è al corrente della verifica della Gdf?

Non siamo stati informati dalla Gdf di nessuna operazione di controllo avvenuta presso laboratori in Toscana.

Cristinaeffe è al corrente degli esiti delle ispezioni?

Nessun esito perché essendo venuti a conoscenza dei fatti solamente grazie a voi, non abbiamo potuto ancora informarci di nulla

Cristinaeffe ha autorizzato la cessione di parte o tutto del contratto di produzione a fornitori terzi?

Il 29 gennaio 2019 abbiamo concluso un contratto con la Ditta (…) srl per l'utilizzo del marchio Cristinaeffe per la produzione di 2.000 borse in pitone appositamente fatte per il cliente sud coreano Hyundai. Autorizzazione data per l'utilizzo del nostro marchio esclusivamente per questi 2.000 pezzi come si evince dal contratto.

Cosa la società Cristinaeffe pensa di fare o ha già fatto in seguito al controllo della Guardia di Finanza?

Sicuramente verificheremo con il nostro interlocutore, su quanto accaduto poichè non eravamo stati informati di un subappalto della fabbricazione di questi pezzi ad una azienda cinese.

Lorenzo Santachiara (Operation manager Bertelli Srl)

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