Italia

Mimmo Lucano alla Sapienza: a Riace piccolo miracolo, migranti non…

  • Abbonati
  • Accedi
bloccata la manifestazione di forza nuova

Mimmo Lucano alla Sapienza: a Riace piccolo miracolo, migranti non hanno preso il posto di nessuno

(Afp)
(Afp)

Si è sciolta davanti alla biblioteca nazionale a Castro Pretorio la manifestazione di Forza Nuova contro l'intervento dell'ex sindaco di Riace Mimmo Lucano a un seminario alla Sapienza a Roma. I militanti sono stati bloccati dalle forze dell'ordine e non sono arrivati a piazzale Aldo Moro come avevano annunciato nei giorni scorsi. Qualche attimo di tensione si è registrato davanti alla biblioteca nazionale a Castro Pretorio, dove si erano radunati prima di mettersi in marcia verso la Sapienza. Un ragazzo è stato schiaffeggiato da un militante di Forza Nuova. Nel piazzale antistante l’Università si è tenuto invece un sit-in antifascista, con un grosso striscione “Il fascismo non è un’opinione”, per protestare contro il comizio di Forza Nuova, vietato dalla Questura.

«Siamo l’onda rossa che contrasta l’onda nera che sta oscurando anche i nostri orizzonti», ha detto Lucano agli studenti. «Il Ministro dell'interno è uno degli autori che ha creato in Italia questo clima di odio e divisione», ha aggiunto prima di entrare nell'Aula 1 della Facoltà di Lettere, affollata da più di mille persone. Si è creata una fila anche fuori la porta d’ingresso. Mentre all’interno le persone si sono sistemate in piedi, sedute sulle panche, per terra o sulle grandi finestre della sala semicircolare. Lucano era ospite di un seminario all’università sul tema dell'accoglienza.

L'ex sindaco di Riace Mimmo Lucano, nel corso del seminario all'Università La Sapienza a Roma

Lucano alla Sapienza: non vivere nel pregiudizio
«Bisogna avere fiducia nelle persone, non vivere nel pregiudizio» ha detto Lucano nel suo intervento. «Non ci vuole molto a far prevalere il senso dell’umanità e dell'uguaglianza, che è la condizione fondamentale per evitare
forme di discriminazione». E ha spiegato: «Spesso la sinistra quando diventa governo disattende quelli che sono i nostri ideali»

«Chi è venuto a Riace non ha preso il posto di nessuno»
«Non ho nulla da nascondere, quello che dico qui è quello che ho detto e dirò nelle aule giudiziarie» ha scandito ancora Lucano. E rivolto al ministro Salvini ha aggiunto: «Non si può essere forti con i deboli e poi votare per evitare i processi. Tutti possiamo sbagliare, ma poi a testa alta dobbiamo affrontare i processi e non trovare gli escamotoge per evitarli. Siamo in democrazia di fronte alla legge siamo tutti uguali». Da ricordare che, nel processo a suo carico, a Lucano vengono contestati il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e l’abuso d’ufficio in relazione all'appalto di raccolta dei rifiuti gestito dal Comune di Riace all'epoca in cui lo stesso Lucano era sindaco.

Poi l’ex sindaco ha chiosato: «Dicono che il sindaco di Riace vuole mettere in atto una sostituzione etnica, ma le persone che sono arrivate non hanno preso il posto di nessuno, c'erano solo spazi svuotati. Parlano di premeditazione di progetti. Ma non c'era nessun progetto, solo spontaneità, giorno dopo giorno». E ancora: «Riace si è ripopolata, hanno riaperto le scuole, c'è stato un piccolo miracolo. Non c'è stata premeditazione sulla nostra accoglienza, ma è stata un'idea spontanea».

L'ex sindaco di Riace Mimmo Lucano, nel corso del seminario all'Università La Sapienza a Roma

«Riace nasce da un’idea di un rifugiato kurdo»
«Io sono diventato militante del movimento di liberazione del popolo curdo e lo dico con orgoglio. Sono loro, arrivando come migranti, che mi hanno insegnato la lezione della democrazia partecipativa, il ruolo delle donne protagoniste della politica. Il mio sogno, nel tornare in Calabria, era di far diventare Riace un luogo in cui vivere queste conquiste» ha raccontato Lucano nel suo intervento. L'idea stessa di fare di Riace una città dell'accoglienza «viene proprio da un ragazzo kurdo, del kurdistan iraniano - ha detto ancora Lucano - che arrivato a Riace da rifugiatomi ha chiesto nel 1998: “Siamo capitati in un Paese con le case senza la gente. Ma c'è stata la guerra?” E io gli ho dovuto raccontare lo spopolamento di Riace. Il ragazzo mi ha risposto: noi siamo un popolo che ha bisogno di case, facciamolo insieme. Non c'è stata una premeditazione nell’accoglienza, uno studio di fattibilità economico, ma un'accoglienza spontanea. Nelle case vuote degli emigrati, che ci danno le loro case, entrano gli immigrati che chiedono l'asilo. Non ci sono i progetti, solo la spontaneità, giorno per giorno. I progetti del ministero per i rifugiati cominciano solo nel 2001».

Al suo arrivo Lucano era stato accolto da un lungo applauso e dal coro “Siamo tutti Mimmo Lucano” levatosi dal presidio degli studenti antifascisti. «Un’emozione indescrivibile, mi sento uno di voi. Sono emozionato - ha detto - Sono rimasto quello che ha seguito un sogno di umanità e democrazia. Il sogno continuerà fino alla fine». Tra il pubblico lo scrittore Erri De Luca e il regista Mimmo Calopresti.

© Riproduzione riservata

>