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4/21 Benedetto XV: oltre l'era coloniale

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    IL CARDINALE PAROLIN: «IL DIALOGO PROSEGUIRÀ»

    Due secoli di rapporti fra Cina e Santa Sede

    Le relazioni tra Santa Sede e Cina hanno conosciuto alterne vicende dall'800 ad oggi: dal protettorato francese alla rivoluzione dei Boxer, dalla salita al potere di Mao Zedong alle riforme di Deng Xiaoping, fino alla firma dell'accordo sulla nomina dei vescovi. Il dialogo con la Cina «continuerà in vista soprattutto di un impegno evangelizzatore della Chiesa, perché questa unità della Chiesa non è fine a se stessa ma ha come finalità l'annuncio del Vangelo, in una realtà così grande e così complessa come quella cinese». Lo ha detto il segretario di Stato Vaticano, Pietro Parolin, parlando a margine del convegno che si è tenuto il 13 maggio alla Cattolica di Milano, dal titolo “1919-2019. Speranze di pace tra Oriente e Occidente”. Ecco una cronistoria dei rapporti tra Santa Sede e l'ex Impero di mezzo, ricostruita sulla base anche di una testimonianza del gesuita padre Federico Lombardi per Vatican News, organo ufficiale della Santa Sede.

    4/21 Benedetto XV: oltre l'era coloniale

    Il pontificato di Benedetto XV dimostra una grande lungimiranza sul tema delle missioni e una chiara consapevolezza della necessità di superare i condizionamenti della Chiesa nell'era coloniale, e in questa prospettiva la Cina ha un posto determinante: il cristianesimo non deve più essere percepito come una religione straniera. Pechino riprende l'iniziativa per relazioni diplomatiche con la Santa Sede. Roma risponde positivamente e intende affermare il suo diritto a stabilirle anche con nazioni non cristiane, ma la Francia preme questa volta su Pechino (non più sulla Santa Sede, con la quale in questo periodo aveva rotto le relazioni diplomatiche, che saranno ristabilite nel 1921), e si deve rinviare.

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