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Dalla cedolare secca alla fattura elettronica, via libera alle semplificazioni fiscali

Primo via libera al pacchetto di semplificazioni fiscali M5s-Lega. Si tratta di misure calibrate per ridurre al minimo oneri amministrativi e adempimenti a carico dei contribuenti: dal plafond per l’Iva dei soggetti in regime di split payment a una procedura meno complicata per le dichiarazioni d'intento Iva, e via semplificando. La proposta di legge di M5S e Lega, prima firmataria la presidente pentastellata della commissione Finanze, Carla Ruocco, e Alberto Gusmeroli, vice presidente della stessa Commissione, ha ottenuto il sì della Camera. Il provvedimento ha ottenuto 265 voti favorevoli e nessun contrario ma gli astenuti sono stati 188. Il testo, in prima lettura a Montecitorio, passa ora
all'esame del Senato.

Ritorno ai principi dello Statuto del contribuente
La proposta di legge codifica in una trentina di articoli alcune semplificazioni “trasversali” al dialogo tra cittadini, operatori economici e amministrazione finanziaria riprendendo i principi dello Statuto del contribuente. Tra le novità anche l’estensione del regime di cassa ai tributi, a partire dalle tasse sulle locazioni, e misure per garantire «maggiore certezza nel quando, quanto e come si deve adempiere ai tributi», e l'abolizione delle comunicazioni Iva in concomitanza con l'avvio dell'obbligo di fatturazione elettronica.

Norme a costo zero già in manovra 2019
Il disegno di legge Ruocco prevede poi lo spesometro a cadenza annuale, lo stop alla richiesta di dati già acquisiti in passato, e lo slittamento dal 31 ottobre al 30 novembre delle dichiarazioni Redditi e Irap. L'amministrazione finanziaria non potrà comminare sanzioni al contribuente nel caso in cui il Fisco non fornisca per tempo (60 giorni) i relativi modelli di pagamento. Obbligo di compensazione normativa per l'agenzia delle Entrate, che potrà introdurre nuovi adempimenti solo a condizione di averne prima eliminato un altro. Inoltre non si applicheranno sanzioni in caso di errori nella tenuta della contabilità cui non abbia fatto seguito una evasione di imposta. Si punta poi a introdurre il contraddittorio obbligatorio tra contribuente e uffici finanziari «in tutti i procedimenti di controllo fiscale, da attuare in via preventiva rispetto alla formazione dell'atto impositivo».

Cedolare secca e studi di settore
Sempre in base alla proposta di legge è soppresso l’obbligo di comunicare la proroga della cedolare secca sulle locazioni, e viene stabilito un nuovo termine (31 dicembre dell'anno successivo), in caso di variazioni richiedenti la presentazione delle dichiarazioni Imu e Tasi. Quanto agli ex studi di settore, è prevista la semplificazione sui modelli per gli indici sintetici di affidabilità fiscale: non vanno replicati i dati già indicati nel modello dichiarativo.

Isa e Isee
L’Agenzia delle Entrate rende disponibili alle imprese in area riservata del sito internet i dati in suo possesso utili per la compilazione degli Isa. In merito alla dichiarazione sostitutiva unica per l'Isee, avrà validità dal momento di presentazione fino al successivo 31 dicembre. L'amministrazione finanziaria rende inoltre disponibili modelli, istruzioni, modulistica e circolari con idonee modalità di pubblicità, almeno 60 giorni prima del termine per adempiere.

Niente Iva agevolata sull’igiene intima femminile
Ancora un nulla di fatto sulla possibilità di ridurre dal 22% al 5% l’aliquota Iva sui prodotti di igiene intima femminile. Dopo un lungo dibattito e una sospensione per verificare gli oneri dell'agevolazione Iva su assorbenti e pannolini per donne proposta con due emendamenti delle opposizioni, è arrivato il no del Governo e la bocciatura espressa dell'Aula al correttivo del Pd (Ungaro, Bossio, Gribaudo). Troppo oneroso, secondo il Governo poter ridurre l'aliquota Iva: la riduzione dal 22 al 5% sarebbe costata all'Erario una perdita di gettito stimata in oltre 300 milioni che sarebbe scesa a 212 milioni nel caso di un taglio dell'aliquota ordinaria del 22 all'aliquota agevolata del 10%.

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