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Dal clip «alla frutta» di Meloni all’hashtag di Salvini, a…

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IL BILANCIO DELLA DOMENICA AL VOTO

Dal clip «alla frutta» di Meloni all’hashtag di Salvini, a Berlusconi: chi ha violato il silenzio elettorale

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La soluzione più ironica per suggerire chi votare nel giorno in cui vige - o dovrebbe vigere - la regola del rigoroso silenzio l’ha escogitata la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. Di prima mattina, ha postato su twitter una breve clip. Casualmente era davanti a una cassa di meloni... «Siamo in silenzio elettorale - ha affermato - e non si può dire per chi votare, ma...», e ha indirizzato lo sguardo proprio sulla frutta.

Ma Meloni non è stata la sola a violare la regola a urne aperte. È in buona compagnia. A cominciare da colui per il quale la violazione di questa regola, attraverso messaggi postati a più riprese sui social, è diventata quasi una prassi. Il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini arrivando al suo seggio milanese, a chi gli chiedeva che giornata sarebbe stata, ha risposto: «Bella, molto bella, c’è cambiamento, si sente nell’aria. La certezza - ha aggiunto - è che da domani tutti la smettano di attaccare, insultare, criticare e si lavori rispettando il lavoro degli altri».

GUARDA IL VIDEO - Salvini vota a Milano, sorrisi e strette di mano con scrutatori

Poi, lasciando la scuola, ha ribadito il messaggio centrale della sua campagna: «Io ho votato per salvare l’Europa, perché chi ha governato in Europa in questi anni ha tradito l’Europa dei De Gaulle, delle Thatcher, l’ha svenduta alle banche». Infine, Salvini è tornato ai social. «#OggiVotoLega, diffondiamo!», ha scritto su Twitter. E ancora: «Buona domenica amici, oggi voto Lega e facciamo insieme la storia!». Video e post messi online, accompagnati dall’hashtag #OggiVotoLega.

Il Presidente di Forza Italia ha provato a non rilasciare dichiarazioni il giorno del voto. Ci ha provato. Ma non c’è riuscito. Silente fuori dai seggi, all’inizio non ha parlato con i cronisti. Salvo, poco dopo, farsi sentire su Facebook, ribadendo che a suo giudizio «scegliere uno dei partiti di governo significa protrarre l’agonia del Paese, indebolito e sempre più in crisi, a causa della loro incapacità amministrativa e delle continue liti». Insomma, ha continuato l’ex presidente del Consiglio, «l’unico voto utile è il voto a Forza Italia».

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