La settimana che si apre, dopo il responso dei ballottaggi che chiude una cavalcata elettorale che ha destabilizzato l’esecutivo giallo verde, e dopo la tregua tra Salvini e Di Maio, sarà una prima cartina di tornasole della “nuova” fase che si è aperta all’indomani delle elezioni del 26 maggio. Elezioni che hanno registrato il boom della Lega e l’arretramento dei Cinque Stelle, con conseguente ribaltamento degli equilibri nella maggioranza tra le due forze politiche.
Lunedì l’atteso vertice a tre tra Conte, Salvini e Di Maio
Il sipario si alzerà già lunedì. Per quel giorno è atteso un vertice a tre Conte, Di Maio e Salvini. Il faccia a faccia, annunciato
dal presidente del Consiglio, ha l’obiettivo di fare il punto sui dossier sul tavolo, in vista del consiglio dei ministri
che si terrà martedì. Dopo l’aut aut lanciato ai due vicepremier, Conte sfrutterà l’occasione per capire se il messaggio è stato recepito da Di Maio e Salvini, e in particolare dal leghista,
o meno.
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Il pressing del premier per dialogare con l’Ue
Il presidente del Consiglio ribadirà ancora una volta la necessità di lavorare per preservare un dialogo con la Commissione
europea, al fine di scongiurare l’apertura della procedura d’infrazione sul debito. Conte chiederà pertanto ancora una volta
di mantenere toni bassi, anche se la decisione della Lega di rilanciare sui mini-Bot, nonostante lo stop di Mario Draghi, non va in quella direzione. Lunedì il leader della Lega, che prima di vedere Conte e
Di Maio si confronterà con lo stato maggiore del partito nella sede milanese di Via Bellerio, porrà l’accento su quelle che
per il Carroccio costituiscono le priorità in questa “nuova” fase di governo, o “fase due”: Tav, autonomia differenziata e
flat tax.
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Lo scenario di un Conte bis
Il vertice sarà un banco di prova per il premier che avrà così la possibilità di verificare se ci sono le condizioni per continuare
nell’attività di governo, con un Conte bis e un eventuale rimpasto, e/o ancora una revisione del contratto di governo. Tra
i leghisti è fortissima la pressione per rompere e andare all’incasso. Ma Salvini non vuol assumersi la responsabilità di
far saltare il governo senza un serio casus belli. Nell’incontro si dovrebbe parlare anche del nuovo ministro per gli Affari
europei. Allo stato attuale M5S e Lega hanno trovato l’intesa sull’attuale sottosegretario agli Esteri in quota Carroccio
Gugliemo Picchi.
In Cdm il sicurezza bis
Il giorno dopo, martedì 11 giugno, in Consiglio dei ministri arriverà invece il decreto sicurezza bis. Un provvedimento caro
al ministro dell’Interno, più volte stoppato dai pentastellati e che ora, dopo la tornata elettorale e il verdetto delle urne,
appare avviato a ottenere il via libera del Governo.
La sentenza Garavaglia
Mercoledì dovrebbe arrivare la sentenza sul viceministro dell’Economia, il leghista Massimo Garavaglia, a seguito dell’indagine
aperta a suo carico dalla Corte dei Conti: se dovesse essere condannato, si dimetterebbe (come già è avvenuto con il viceministro
alle Infrastrutture Edoardo Rixi). Sul passo indietro, fanno sapere dalla Lega, deciderà comunque il viceministro.
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