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G-20, Tria: «Il deficit italiano sarà intorno al…

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Moscovici: «L’Italia sa cosa deve fare»

G-20, Tria: «Il deficit italiano sarà intorno al 2,2%. Con l’Ue trattativa in corso». Visco: Italia non inclusa tra i rischi globali

Si parla di Italia, a margine del G-20 finanziario in corso nella città giapponese di Fukuoka. Sul deficit «andremo sotto intorno al 2,2-2,1%», ha detto il ministro dell’Economia Giovanni Tria, per il quale «e aspettative sono quelle scritte nel Def». Quanto a una eventuale procedura di deficit eccessivo da parte di Bruxelles, «abbiamo un negoziato e un dialogo con la Commissione Ue e sono sicuro che troveremo una soluzione perché il governo italiano è solito rispettare le regole di bilancio dell’Ue. Dopo proveremo a dimostrare che il nostro programma le rispetta. Dobbiamo discutere su come misurare alcuni indicatori e questa è la situazione», ha concluso il ministro del governo gialloverde.

GUARDA IL VIDEO. Ue: Italia viola regole sul debito, procedura giustificata

Sul tema si è espresso anche il commissario europeo agli Affari economici Pierre Moscovici: «Ho avvertito veramente che il ministro Tria è conscio di quello che deve fare». Moscovici, convinto che «il processo di valutazione sulla procedura sarà completo prima della decadenza dell’attuale Commissione», ha detto di vedere «un ampio supporto all’approccio seguito».

Tria si è espresso anche sui minibot, suggeriti dalla Lega per saldare i debiti arretrati della pubblica amministrazione. «Non credo che ci sia una discussione interessante perché abbiamo discusso di alcune opinioni, ma non è una questione principale che andremo a trattare a livello di governo», ha ribadito il ministro dell’Economia.

Visco: Italia non inclusa tra i fattori di rischio globali
Al G20 finanziario di Fukuoka si «è parlato di molti rischi, dalla hard Brexit ai rischi geopolitici, ma nessuno ha menzionato l'Italia». Il governatore di Bankitalia Ignazio Visco, al termine della due giorni di lavori, ha precisato che «si è parlato di questioni strutturali, più che congiunturali. E si è dato per acquisito che abbiamo avuto un rallentamento e che si sta uscendo, a meno che questi rischi di protezionismo, geopolitici, non rendano più difficile il rientro a un passo di crescita sostenuto».

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