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Tria: con Ue dialogo serrato, cercheremo accordo per evitare procedura

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informativa alla camera

Tria: con Ue dialogo serrato, cercheremo accordo per evitare procedura

«Nel 2018 sebbene la crescita abbia sorpreso al ribasso l'anno si è chiuso con una significativa diminuzione del disavanzo, al 2,1% in discesa dal 2,4% del 2017, inoltre il saldo primario» si è attestato «all'1,6% dall'1,4%: ciò dimostra che il governo ha avuto un approccio prudente e responsabile per il 2018» nella gestione dei conti pubblici. Così il ministro dell'Economia Giovanni Tria, nel corso di un'informativa urgente alla Camera sull'eventuale avvio di una procedura europea per disavanzo eccessivo nei confronti dell'Italia. Tra le priorità del Governo, annuncia, c'è quella di «normalizzare definitivamente le condizioni del nostro mercato dei titoli di Stato, la cui solidità è fondamentale non solo per i risparmiatori e le istituzioni finanziarie, ma anche e soprattutto per una vera ripresa dell'economia».

Ripercorrendo le tappe della procedura di infrazione Ue in cantiere il ministro ricorda che all'origine c'è il timore che il nostro quadro di finanza pubblica non assicuri «il rispetto della parte preventiva del Patto di stabilità e crescita». L'atteggiamento del Governo italiano nei confronti della Commissione Ue sarà quindi «costruttivo: ribadiremo le nostre ragioni agli altri paesi europei e cercheremo un ragionevole punto di incontro». La linea sarà quella della disponibilità «a un dialogo serrato e costruttivo che consenta di arrivare a un accordo per evitare la procedura», e questo «pur rimanendo convinti che le tegole Ue devono essere migliorate e semplificate».

Ad Assonime: consuntivo dei saldi sarà coerente con Patto Ue
Prima dell'intervento a Montecitorio Tria in mattinata ha partecipato all'assemblea biennale di Assonime, l'associazione delle società per azioni italiane. «Il Governo - assicura nel suo intervento sullo stesso tema dell'informativa - continuerà a lavorare per rafforzare un dialogo costruttivo con la Commissione Ue» per «chiarire la nostra posizione» e «fornire rassicurazioni circa i programmi che intendiamo seguire». Poi un accenno all'aggiornamento delle stime di crescita. Queste «lasciano intendere che a consuntivo i saldi di finanza pubblica saranno sostanzialmente minori, pur a legislazione invariati, di quelli stimati in precedenza e risulteranno di conseguenza coerenti con quanto previsto dal braccio preventivo del Patto di stabilità e di crescita», spiega alla platea.

Il mandato del Parlamento a ridurre la pressione fiscale
Tria ricorda poi che «per i prossimi anni, il Parlamento ha impegnato il Governo, con l'approvazione del quadro programmatico contenuto nel Def, a riprendere il percorso di riduzione del debito e di avvicinamento progressivo al pareggio di bilancio, pur in un quadro di non aumento e di progressiva riduzione della pressione fiscale. Si tratta di una indicazione positiva perché la riduzione della pressione fiscale è favorevole alla crescita se perseguita salvaguardando la stabilità finanziaria. Il Governo è al lavoro perché queste indicazioni possano essere rispettate e questo spiegheremo nel dialogo con la Commissione».

«Giusto fermare l'ossessivo inseguimento delle riforme»
In un altro passaggio, raccogliendo l'invito di Assonime a evitare riforme che siano dettate «dall'ansia di legiferare e di rovesciare vecchi interventi» Tria sposa l'idea di mettere un freno all'inseguimento ossessivo delle riforme. E puntualizza: «Ma è anche vero che si devono smantellare quelle pesanti infrastrutture normative e regolamentari che in Italia, con le tante riforme, hanno appesantito le stesse Direttive europee».

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