È partita contestualmente alla conclusione del Consiglio dei ministri.
Giuseppe Conte ha inviato la lettera con cui chiede alla commissione Ue di aprire il confronto sulle regole che governano
l’Unione confermando allo stesso tempo l’impegno dell’Italia a rispettare i parametri europei. Concetti che il premier aveva
già espresso in occasione delle comunicazioni alle Camere alla vigilia del Consiglio Ue che si terrà giovedì e venerdì e che
avrà al centro le prossime nomine comunitarie. Il primo segnale è arrivato, tra vertici e tensioni: il Consiglio dei ministri
ieri sera ha “liberato” i 2 miliardi di spesa accantonati nella legge di bilancio per ridurre il deficit. E ha avallato
una prima bozza di assestamento di bilancio che richiama anche i 3,2 miliardi di maggiori entrate, tributarie e non. Una
mossa per riequilibrare i conti 2019 senza una vera e propria manovra correttiva ed evitare la procedura d’infrazione.
Ma la missiva inviata a Bruxelles ha contenuti più politici che tecnici. Il premier confida che nel confronto con Bruxelles
sul bilancio italiano possa contare anche il peso dell’Italia sulla scelta dei prossimi top job.
Ma la lettera ha anche (se non soprattutto) finalità interne.
Ufficializzare l’apertura di un negoziato sulle regole europee evidenziando la necessità di affrontare nodi finora irrisolti con i parametri del rigore èun modo per andare incontro alle richieste di Matteo Salvini e Luigi Di Maio che anche mercoledì, nella risoluzione di maggioranza, hanno ribadito la necessità di una legge di bilancio per il 2020.
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