Impresa & Territori IndustriaL'export mostra un'altra faccia: quella del turismo
L'export mostra un'altra faccia: quella del turismo
di Cesare Peruzzi | 11 marzo 2014

Tra le carte a disposizione della Toscana, ora c'è anche la visibilità legata al ruolo nazionale di Matteo Renzi (e della sua squadra di Governo). Sarà un caso, ma l'approdo a Palazzo Chigi dell'ex sindaco ha coinciso con lo sbarco nel capitale degli aeroporti di Pisa e Firenze del gruppo argentino di Eduardo Eurnekian, con la prospettiva di arrivare all'integrazione dei due scali: obiettivo atteso da tempo e fondamentale per l'economia della regione.
«La nascita del polo aeroportuale toscano, che penso si realizzerà nel 2014, è un asset strategico in vista della crescita del 40% dei flussi turistici prevista da qui al 2030 - dice il governatore Rossi -. La Toscana è un marchio e la Regione è impegnata a sostenere l'attrattività del territorio, come abbiamo fatto rilanciando la Via Francigena (30 milioni di costo), anticipando 80 milioni di fondi Ue per non interrompere i finanziamenti alle imprese, o con lo sportello unico a disposizione di chi vuole investire. Sono un regionalista temperato e ho fiducia nel governo Renzi - conclude -: credo che una promozione dell'immagine dell'Italia più coordinata a livello nazionale sarà importante».
Con 12,2 milioni di arrivi e 43,2 milioni di pernottamenti, rispettivamente +0,8% e +0,5% l'anno scorso, il turismo toscano cresce (+12,1% dal 2007 le presenze) per merito degli stranieri e ormai come comparto allargato rappresenta l'8% del Pil della regione (circa 8 miliardi), con un impatto del 12% sui consumi. Oltre la metà delle presenze (54,2%) non è italiana e la percentuale continua a crescere (+4,3% le presenze straniere nel 2013 contro -3,7% di quelle nazionali). Anche in questo campo, dunque, il vento della ripresa arriva dall'estero.
«Stiamo registrando un buon ritorno di turisti americani e tedeschi, oltre all'arrivo di nuova clientela dall'Asia e dai Paesi emergenti», dice Andrea Giannetti, presidente della commissione Turismo di Confindustria Toscana. «Il lavoro tiene, in termini di arrivi - aggiunge - ma si riducono i margini». Per Francesco Bechi, presidente fiorentino di Federalberghi, il comparto «deve fare i conti con la flessione delle tariffe e l'aumento dei costi, oltre che con la pressione fiscale elevata. Il momento però è interessante e, se saremo sostenuti in un quadro di scelte strategiche, anche in vista dell'Expo 2015 a Milano - aggiunge - possiamo dare un contributo importante all'economia toscana». Anche Giannetti è convinto che il turismo abbia «spazi di crescita ulteriore, a patto di organizzare meglio la gestione dell'incoming», per «veicolare l'offerta nel mondo, destagionalizzare l'attività e sostenere le zone meno sfruttate, come Garfagnana e Mugello».
La messa a punto di «un sistema d'accoglienza più professionale», di cui parla anche Rossi, è tangibile nel piano di rilancio delle Terme di Chianciano, il cui presidente Fabio Cassi sottolinea il «potenziamento dell'offerta» (attraverso una partnership internazionale) e la «creazione del consorzio Chiancia-Si per il marketing territoriale», che mette insieme Terme e operatori economici locali. L'economia guarda ai mercati mondiali e il turismo non fa eccezione.