Impresa & Territori IndustriaUna doppia sfida per ripartire
Una doppia sfida per ripartire
di Adriano Moraglio | 19 novembre 2013
Nei giorni scorsi il presidente di Confindustria Abruzzo si era soffermato sui fondi Ue: «Abbiamo lottato molto per essere inseriti nell'Obiettivo transizione della programmazione europea 2014-2020, ma avremo un terzo di fondi in meno (da 660 milioni a circa 440): la nostra lotta si sposta allora al livello nazionale». Ma venerdì scorso il presidente della Regione, Gianni Chiodi, ha detto che il governo ha accolto la proposta dell'Abruzzo di «implementare le risorse economiche, consentendo un giusto riequilibrio». Oggi, tuttavia, Angelucci inviterà «a vigilare». Per agganciare la ripresa, inoltre, secondo Angelucci, sono necessari «l'etica nella politica» (nei giorni in cui è forte l'eco dell'arresto dell'assessore regionale alla Cultura, Luigi De Fanis) e «un rinnovato impegno per la coesione tra tutte le forze sociali e politiche».
Intanto, il presente è grigio. «La produzione lorda dell'Abruzzo – dice Francesco Prosperococco, direttore del centro studi Cresa, delle Cdc – in valore assoluto tornerà alla fine del 2013 ai livelli del 1999. La variazione sul 2012 del Pil è prevista in calo del 2,7%, peggio dell'Italia (-1,9%). Il Pil 2012, a sua volta, in Abruzzo, era già sceso di oltre il 3% sul 2011. Le stime sul 2014 sono solo lievemente incoraggianti: l'Abruzzo infatti, dovrebbe far segnare un'inversione di tendenza, agganciando la fase di timida ripresa (+0,2% sul 2013; +0,8% in Italia)».
Chi non ha patito la crisi in questi anni, come la pescarese Pomilio Blumm, società di pubblicità e comunicazione (un fatturato di 10 milioni e 70 dipendenti), potrà forse continuare a sorridere. Perché, spiega l'ad, Massimo Pomilio, «la svolta vincente, quella di lavorare nella comunicazione della pubblica amministrazione, l'abbiamo fatta già una ventina di anni fa, aprendoci su più fronti, anche geografici».