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Assegni non trasferibili, arrivano le sanzioni light

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VIA LIBERA NEL DECRETO FISCALE

Assegni non trasferibili, arrivano le sanzioni light

La modifica delle sanzioni sugli assegni non trasferibili arriva all’interno del decreto fiscale, che mercoledì 28 novembre sta completando il primo esame nell’Aula del Senato per poi passare al vaglio della Camera. Con l’emendamento approvato prima dalla commissione Finanze e poi anche dall’Aula di Palazzo Madama si introduce una sanzione proporzionale del 10% per le violazioni fino a 30mila euro. La clausola di non trasferibilità è, infatti, obbligatoria per gli assegni con valore a partire da mille euro. Il decreto antiriciclaggio che ha recepito la quarta direttiva comunitaria ha previsto, però, una modifica dell’apparato sanzionatorio, prevedendo penalità da 3mila a 50mila euro dalle violazioni dal 4 luglio 2017 in poi. Con la possibilità di oblazione da 6mila a 16.666 euro.

L’attenuazione della stretta

Con l’emendamento inserito all’interno del decreto fiscale viene rivisto il meccanismo. In particolare si prevede che per importi inferiori a 30mila euro, l'entità della sanzione minima è pari al 10 per cento dell'importo trasferito in assenza della clausola. Una mitigazione che, però, opera qualora ricorrano le circostanze di minore gravità della violazione previste dalla norma di riferimento (l’articolo 67 del decreto antiriciclaggio). Le nuove disposizioni sono destinate a essere applicate «anche ai procedimenti amministrativi in corso alla data di entrata in vigore del decreto legge», ossia al 24 ottobre 2018.

Le contestazioni delle sanzioni

Un intervento che arriva proprio mentre stanno arrivando i primi decreti sanzionatori con ingiunzione al pagamento. E, tra l’altro, va ricordato che il procedimento sanzionatori in questi casi è doppio: sia per il soggetto che emette l’assegno senza clausola sia per chi lo porta all’incasso.

Già nello scorso mese di maggio la revisione delle sanzioni si era fermata alla soglia del Consiglio dei ministri (all'epoca era ancora in carica il Governo Gentiloni) che aveva approvato definitivamente il testo del decreto sull'utilizzo dei dati antiriciclaggio da parte delle autorità fiscali. La soluzione messa a punto dai tecnici prevedeva proprio una sanzione del 10% per violazioni fino a 30mila euro, come quella ora introdotta nel decreto fiscale.

In questi mesi i casi di soggetti sanzionati sono stati raccolti dal gruppo Facebook «Maxi sanzione per assegno privo del non trasferibile», che ha appunto segnalato come in tanti cittadini siano inconsapevolmente incappati nella violazione.

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