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Questo articolo è stato pubblicato il 15 ottobre 2013 alle ore 17:31.
L'ultima modifica è del 15 ottobre 2013 alle ore 23:21.

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(Ansa)(Ansa)

Il feretro accolto con calci e pugni e al grido di assassini, un prete lefebvriano aggredito, gli agenti a separare manifestanti e militanti di estrema destra e la cerimonia sospesa. È stata una giornata ad altissima tensione quella dei funerali dell'ex capitano SS, Erich Priebke, condannato per i 335 morti delle Fosse Ardeatine: esequie decise - ma a tarda sera non ancora celebrate - ad Albano Laziale, dopo il via libera del prefetto di Roma, contro la volontà del primo cittadino e dopo i tanti "no" arrivati nei giorni scorsi, primi tra tutti quelli del sindaco della capitale e del Vicariato.
Ecco in sintesi i momenti principali della giornata.

Ore 14.30 - Arriva la notizia che il rito funebre si terrà in forma privata nell'Istituto San Pio X ad Albano Laziale, che appartiene ai Lefebvriani, i padri ultraconservatori.

Ore 15.20 - Il sindaco di Roma Ignazio Marino liquida con un "non mi risulta" le voci sull'ipotesi che la salma sarà cremata nella capitale.

Ore 15.30 - «Stiamo valutando come non far svolgere i funerali di Priebke qui nel nostro comune. È una ferita lacerante. Sicuramente non consentiremo la tumulazione», dichiara il sindaco di Albano Laziale Nicola Marini.

Ore 16.00 - Comincia la protesta nel paese del Lazio: un gruppo di cittadini espone uno striscione davanti alla Chiesa dei funerali con su scritto «Priebke Boia» e grida «lo portino alla discarica».

Ore 16.10 - Dal Policlinico Gemelli di Roma parte, scortato da sei auto, il carro funebre con la salma di Priebke. Intanto il presidente della comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici definisce i lefebvriani «una setta ostile» agli ebrei.

Ore 16.20 - Il sindaco di Albano annuncia di aver firmato l'ordinanza per impedire il passaggio della salma di Priebke. Davanti alla Chiesa di San Pio V primi momenti di tensione tra le forze dell'ordine e alcuni manifestanti anti-Priebke.

Ore 16.45 - Il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro revoca l'ordinanza del sindaco. E il primo cittadino di Albano fa sapere che dopo i funerali la salma sarà riportata a Roma per la cremazione.

Ore 17.10 - La folla tenta di aggredire un prete lefebvriano, che tra urla e spintoni entra nella Chiesa protetto dalle forze dell'ordine.

Ore 17.25 - Il carro funebre con la salma di Priebke viene preso a calci e pugni dai manifestanti e a stento entra in chiesa, assediato dai manifestanti che urlano «assassini» e «boia». Nel parapiglia una donna ha un malore e sviene.

Ore 17.40 - Gli agenti in tenuta antisommossa dividono i manifestanti dai gruppi di estrema destra che fanno il saluto fascista e gridano «boia chi molla». Tra i presenti il leader di Militia, Maurizio Boccacci, e militanti dell'organizzazione di estrema destra.

Ore 17.45 - La Prefettura di Roma chiarisce che sono stati i familiari di Priebke a chiedere il funerale religioso e che gli unici a rendersi disponibili sono stati i sacerdoti lefebvriani di Albano Laziale. Ma per l'Associazione partigiani della capitale si tratta di una decisione inaccettabile.

Ore 19.50 - La cerimonia funebre - a porte chiuse e riservata ad amici e parenti, come aveva spiegato il legale di Priebke Paolo Giachini - viene sospesa dal sacerdote dopo che il prefetto di Roma vieta l'ingresso nella Cappella ad un gruppo di appartenenti all'estrema destra.

Ore 20.15- Prende corpo l'ipotesi di un annullamento della cerimonia funebre: il sacerdote celebrante si sarebbe tolto i paramenti ed avrebbe lasciato il luogo della cerimonia

Ore 20.25 - Arriva la notizia che la salma di Priebke per la prossima notte resterà ad Albano Laziale. Sembra così allontanarsi l'ipotesi della cremazione già stasera nel Cimitero di Prima Porta a Roma.

Ore 21.12 - Il legale dice di aver rimesso il suo mandato e di non aver autorizzato lui il rito «perché mancavano i familiari e gli amici più stretti».

Ore 21.22 - Scontri tra militanti di estrema destra e manifestanti anti-Priebke davanti alla chiesa. Al termine due persone vengono fermate.

«Siamo molto preoccupati. Tutto questo deve finire il più rapidamente possibile». Lo dice il sindaco di Albano, Nicola Marini, dopo essere uscito dalla comunità lefebvriana che ospita da questo pomeriggio la salma di Priebke. «Siamo in contatto con le autorità per capire quali sono le loro soluzioni. Per noi bisogna trovarne una il prima possibile: altrimenti il rischio è che domattina qui si creino scontri, come già successo poco fa, tra la folla di cittadini e alcuni neonazisti».

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