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Questo articolo è stato pubblicato il 11 ottobre 2013 alle ore 16:50.
L'ultima modifica è del 13 ottobre 2013 alle ore 13:31.

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Erich Priebke l'ex ufficiale nazista morto oggi a Roma ha lasciato «un'intervista scritta e un video, testamento umano e politico». A renderlo noto è stato il difensore, l'avvocato Paolo Giachini. «La dignità con cui ho sopportato la sua persecuzione ne fanno un esempio di coraggio, coerenze e lealtà».

Priebke non rinnega il suo passato. «Ho scelto di essere me stesso». Alla domanda se si sentisse ancora nazista, il capitano delle Ss, condannato all'ergastolo per la strage delle Fosse Ardeatine, rispondeva «la fedeltà al proprio passato è qualche cosa che ha a che fare con le nostre convinzioni.

Si tratta del mio modo di vedere il mondo, i miei ideali, quello che per noi tedeschi fu la weltanschaung ed ancora ha a che fare con il senso dell'amor proprio e dell'onore. La politica è un'altra questione. Il nazionasocialismo è scomparso con la sconfitta e oggi non avrebbe comunque nessuna possibilità di tornare».

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