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Il Palermo ha Arkus Network come proprietario. Ma sul club pende adesso la «spada» della Serie C

Il preliminare siglato lo scorso 24 aprile si è concretizzato nel passaggio delle quote. Il Palermo è adesso di proprietà di Arkus Network, che ha completato l'operazione tramite la società veicolo Sporting Network Srl. Salvatore Tuttolomondo (presente in Sicilia con il fratello Walter) e Daniela De Angeli hanno firmato il contratto presso l'ufficio del notaio Fabio Gattuso nella tarda mattinata del 3 maggio. Alla società che si occupa di turismo e alberghi va l'intera partecipazione in Palermo Football Club Spa, società che possiede le quote dell'Us Città di Palermo e di Mepal, detentrice del marchio.

I capitali in “campo”

Il contratto prevede un'immissione di capitali in vari step per poter garantire alla

società l'iscrizione alla prossima stagione. La prima somma dovrebbe aggirarsi sugli 1,5 milioni, per arrivare in tempi brevissimi ai 5 milioni di capitale deliberato da Sporting Network. Entro un mese, inoltre, il totale dovrebbe arrivare a quota 10 milioni. Arkus Network controlla il 50% di Sporting Network, mentre la sua controllata Amandatour possiede il 30% delle quote. Il rimanente 20% è in mano ad High Share Holding Spa, società che detiene una quota di minoranza in Arkus. Chi controlla Arkus è una società inglese, denominata Gepro investments partners limited. Basata a Londra, questa compagnia detiene l'89,59% della controllante di Sporting Network e ha un director italiano: si tratta di Stefano Pistilli, amministratore delegato di Arkus, presente agli incontri avuti in questi giorni con il Palermo per concludere la trattativa. Pistilli risulta essere segretario generale di Coalition pour la Vie et la Famille, partito politico con sede in Belgio. In passato, lo stesso Pistilli è stato indicato in un comunicato di Alliance for peace and freedom (Apf) come «membro di Forza Nuova».

La quota di partecipazione di Pistilli

Stando a quanto comunicato da Arkus, Pistilli detiene in Gepro soltanto «una minima quota di partecipazione di capitale, che non gli consente in nessun modo di esercitare alcun potere di influenza». La maggioranza, stando all'ultimo prospetto reso noto dalla Companies House britannica, sarebbe di un'altra società denominata Business and Communications Ltd.
Il passaggio della società da Daniela De Angeli (responsabile amministrativa dell'era Zamparini, che si è intestata le quote dopo l'uscita di scena degli inglesi di Sport Capital Group) a Sporting Network è stato curato dall'advisor Vincenzo Macaione, per il quale non dovrebbero essere previsti ruoli nell'organigramma societario.

Il nuovo presidente Albanese

La presidenza del Palermo va ad Alessandro Albanese, presidente di

Sicindustria, che dovrebbe inoltre partecipare insieme ad altri imprenditori locali con una quota. Walter Tuttolomondo dovrebbe far parte del consiglio di amministrazione con la carica di vice, mentre Fabrizio Lucchesi assumerà il ruolo di direttore generale. Il dirigente toscano riparte da Palermo dopo le esperienze infruttuose degli ultimi anni a Pisa, Latina e Lucca. Nel primo caso ha lasciato la società dopo la cessione all'imprenditore Giuseppe Corrado, che scongiurò il rischio fallimento. A Latina ha messo piede soltanto pochi mesi prima della scomparsa del club, mentre il suo periodo alla Lucchese è durato talmente poco da terminare ben prima dell'iscrizione della società al campionato. Iscrizione che, con la proprietà rappresentata dall'imprenditore Lorenzo Grassini, era stata negata in prima istanza dallaCovisoc, salvo poi accettarla in extremis con un nuovo patron e una nuova dirigenza.

La nuova era post-Zamparini

Da questi nomi riparte dunque il Palermo, ponendo fine all'era Zamparini. L'imprenditore friulano, attualmente ai domiciliari e in attesa di essere processato il 2 luglio con le accuse di riciclaggio, autoriciclaggio e falso in bilancio, ha seguito questa trattativa per il tramite del suo legale, presente insieme agli avvocati della società. Il futuro del Palermo, prima che dalle mani di Arkus Network, dovrà però passare da quelle della giustizia sportiva. Venerdì prossimo si terrà l'udienza presso il Tribunale federale nazionalein merito al deferimento proposto dalla Procura Figc, che ha indicato presunti falsi in bilancio in 4 esercizi, con l'ormai nota vicenda relativa alla cessione del marchio al centro delle accuse. Le sanzioni, se il Palermo dovesse essere riconosciuto colpevole, possono arrivare fino alla retrocessione d'ufficio in Serie C.

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